Dott.ssa Silvia Michelini     info@vittimedinarcisismo.com

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Uscire da una relazione con un narcisista patologico utilizzando la tecnica del NO CONTACT

È molto difficile uscire da una relazione con un/a narcisista perché lui/lei vi conosce alla perfezione, sa esattamente quali bottoni spingere, conosce le vostre debolezze, i vostri bisogni più intimi, le vostre carenze emotive e questa abilità e intelligenza, le sviluppa e le mantiene così come un perenne bambino in stato di bisogno emotivo, che ha diritto di avere senza dare nulla in cambio.

BorderlineGli altri gli occorrono per nutrirsi psicologicamente, per specchiarsi, per poter immaginare un’identità che in realtà non c’è e nel contempo per poter proiettare tutto quello che di se e del mondo percepisce come negativo.

Siete il suo cestino della spazzatura, il suo specchio, il suo biberon, la sua bambola/bambolotto.

Il narcisista, all’interno di una relazione abusante (sado-masochistica) è quasi sempre un vampiro energetico, ha bisogno di trattenere la vittima, al contrario di ciò che appare all’esterno (una persona brillante, forte, disponibile, etc).

Ciò che confonde maggiormente la “vittima” è la rapidità con cui il narcisista passa dal mostrarsi l’uomo/la donna dei tuoi sogni a un mostro di anaffettività (freddezza, distacco emotivo, reazioni paradossali),  e sadismo; si tratta del circolo vizioso idealizzazione-svalutazione-abbandono, che il narcisista patologico attua in ogni relazione sia con le persone che con le cose: le cerca, le idealizza, le desidera, le ottiene, le teme, poiché ciò di cui si nutre è l’altro, le svaluta, vorrebbe disfarsene ma ne ha bisogno e quindi le trattiene.

La relazione abusante con un narcisista è una bilancia che sembra sempre pareggiare o meglio, vi accorgerete che ogni volta che vi affacciate sul baratro del suo vuoto interiore e decidete di sciogliere le catene invisibili da cui vi sentite oppressi, lui/lei vi farà vedere il suo lato migliore e voi allenterete la corda, pensando di esservi sbagliati, ma in realtà restate attaccati alla catena; come dire, vi si permette di andare un po’ più in la di quanto la catena trattiene, ma nulla di più.

Per questo, le uniche regole, per uscire dalla relazione con un manipolatore affettivo sono tre

1. Riconoscere che anche voi siete parte del gioco, non siete più maturi del vostro partner se restate in una relazione abusante e non siete migliori solo perché state dalla parte della vittima: non ci crederete mai, ma anche voi, che siete le vittime di un/una manipolatore/trice perverso/a, siete parte dello schema del gioco. Forse siete persone che hanno uno stile di personalità dipendente, masochistico, istrionico, ma in ogni caso ciò può ricondurre ad un livello di maturazione psicologica ed affettiva medio-basso. Forse anche voi tendente ad idealizzare gli altri, a volerli diversi e quindi forse, il vostro è un narcisismo cosiddetto INVERSO o covert, siete probabilmente persone depresse, che si disistimano, che ricercano il loro valore attraverso il riconoscimento e l’apprezzamento degli altri, oppure siete persone che sono dedite al sacrificio verso gli altri, che volete aiutare gli altri, migliorarli, cambiarli, siete persone con una forte corazza, che celano invece ferite affettive e bisogni affettivi inespressi.

Anche questo è narcisismo, certo in una forma più sana, innocua, che però può sfociare nel patologico, specialmente nel caso del sesso femminile. Il masochismo relazionale femminile, non è altro che la convinzione radicata, l’ideale obiettivo di trasformare un rospo in un principe azzurro e questa ostinazione può divenire un’ossessione, che supera ogni logica di razionalità, fino a condurre sia l’uno che l’altro in una spirale autodistruttiva, che nel vostro caso prende il nome di DIPENDENZA AFFETTIVA. La dipendenza affettiva non differisce dalle altre dipendenze; è come per qualsiasi sostanza esempio la cocaina, sai che ti fa male, sai che non dovresti, ma la prendi e la colpa non è solo dello spacciatore o della gravi sofferenze della tua infanzia, è anche tua che ti nutri dell’illusione di una relazione tossica, che sei un malinconico romantico. Per questo intanto, dovete convincervi che quel che è reale della vostra relazione è quello che c’è, non quello che c’è stato per breve tempo, non quello che voi credete, volete o immaginate idealisticamente con la lente d’ingrandimento del vostro inguaribile romanticismo.

Le persone non cambiano e nel caso di un narcisista patologico (quindi grave) manipolatore perverso è anche difficile che possano migliorare, perché solo la reale ammissione di avere un problema (reale non solo come mezzo di ricatto per accontentarvi/trattenervi “..si dai andrò in terapia”) potrebbe aiutarli. Dovete smettere quindi di proiettare più su di lui/lei l’immagine dell’uomo/donna perfetta e quindi NON CREDERGLI PIÙ quando vi mostrerà quel lato di cui vi siete innamorati, semplicemente perché anche se quel lato esiste è intermittente e insufficiente a nutrire una relazione, pertanto, essendo una piccola goccia in un deserto di anni, vi manterrà in uno stato di deprivazione emotiva.

2. Intraprendere un VOSTRO percorso di sostegno psicologico (individuale o di gruppo) con un professionista del settore (no counselor, non terapisti olistici, gruppi non gestiti da professionisti etc) mirato alla consapevolezza e l’accettazione di voi stessi, ma anche orientato a favorire una maturazione psicologica ed affettiva e quindi al ristabilirsi del benessere psicologico. Ciò eviterà che voi ricadiate negli stessi schemi in futuro, quindi SOLO UNA TERAPIA CHE VADA A LAVORARE SUGLI SCHEMI DI RELAZIONE DISTORTI CHE CI SONO ALLA BASE DI QUESTE SCELTE PATOLOGICHE PUO’ VERAMENTE AIUTARVI, altrimenti uscirete da una relazione con Mario/a e entrerete in quella con Paolo/a).
Dipendenza affettivaDiffidate di corsi brevi o percorsi all’americana, che propongono molta fuffa e spesso sono gestiti da psicoterapeuti altrettanto narcisi. Queste relazioni infatti lasciano le vittime in uno stato psicologico assai compromesso: depressione, problemi di alimentazione, somatizzazioni, isolamento sociale, paure, fobie, insonnia, abuso di farmaci, droghe o alcol.., per questo è importante subito affidarsi a qualcuno senza temere minacce o ripercussioni da parte del partner (spesso sono vane, solo parole) e nel caso in cui temiate che possa addirittura compiere gesti violenti gravi verso la vostra persona, rifugiatevi dai familiari/amici e chiedete aiuto. Se temiate possa compiete gesti verso se stesso sappiate che raramente accade (solo i borderline gravi lo fanno) e in ogni caso. NON È COLPA VOSTRA.

Nb: (a volte si possono avviare percorsi di coppia, se c’è consapevolezza e collaborazione da parte dell’altro partner, ma ciò significherebbe che non siete in mano ad un manipolatore perverso grave, che raramente o mai verrà in terapia e se verrà lo farà solo per manipolare la terapia, il terapeuta e/o voi ).

3. Praticare il distacco completo che oggi va di moda chiamare NO CONTACT, che significa semplicemente smettere di avere contatti di qualsiasi forma con il vostro partner abusante. Qualsiasi forma di contatto infatti sarà solo mirata a riportarvi nella spirale di dipendenza affettiva e riaprirebbe una ferita che state cercando di chiudere. Il narcisista vi farebbe vedere il meglio di se, creando in voi dubbi, se state facendo o meno la cosa giusta. Il contatto va evitato sempre anche quello via internet (cyberstalking via whatsup, messenger, facebook, etc). Il no contact funziona nel tempo, perché più vi allontanate più avete tempo per elaborare il vostro dolore e guarire. In ogni caso quel che ricerca un narcisista sono ATTENZIONI, sia in positivo, che in negativo. Complimenti, ma anche il vostro sdegno, la vostra rabbia etc… per cui non mancheranno provocazioni o tranelli.

quale-segnoL’unica cosa che veramente spaventa le persone affette da narcisismo patologico è la fine della possibilità di avere attenzioni. La chiusura di un sipario dove lui/lei non è più protagonista; per questo all’inizio non vi crederà, anzi si sentirà stimolato/a a riconquistarvi come una meta ambita da raggiungere. Solo dopo, quando sarà passato del tempo e vedrà che voi non siete più disponibili, cercherà un’altra “preda” o “vittima”.

Per quanto semplice, allontanarsi non è facile senza l’aiuto di un professionista, perché ci si sente deboli, fragili, deprivati, confusi e per questo è molto probabile che prima di riuscirci ci ricadrete varie volte. Non significa che siete deboli, anzi spesso i narcisisti scelgono come partner una persona forte, brillante, indipendente che vogliono rendere dipendente, che inconsciamente invidiano e che riescono a trattenere solo attraverso la deprivazione e l’inganno.

Un segreto per allontanarsi con maggiore facilità è concentrarsi su chi è la persona con cui ci relazioniamo, lasciando andare quell’immagine idealizzata che ci siamo fatti all’inizio o meglio, che abbiamo visto inizialmente.

Quella parte bella e sana è solo “la coda del pavone”, la maschera che il/la narciso/a utilizza per conquistarci e quindi l’unico modo per uscire da una dipendenza è smettere di credere che la droga sia una cosa buona.

Solo allontanandosi e riprendendo contatto con se stessi, si può lasciare spazio al dolore di emergere e così anche alla propria storia personale di trovare una coerenza narrativa, un significato e un senso. Solo allora potremmo sentirci capiti/e e ricominciare a vivere, solo ed unicamente attraverso un cammino di CONSAPEVOLEZZA.

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