Dott.ssa Silvia Michelini     psicologiacoppia@gmail.com
Metodo Lei & Lui

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neonati_10Stai per diventare Papà….anche se lo hai tanto desiderato, non ti senti pronto fino in fondo..hai le tue paure, le tue incertezze, ma temi di mostrarle e molto spesso tendi a nascondere le tue emozioni, a concentrarti solo sugli aspetti pratici, perchè pensi che il tuo ruolo sia meno centrale rispetto a quello della madre, soprattutto durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino, ma non è così. La figura paterna è fondamentale sin dal 1^ mese di gravidanza per il sano sviluppo psicologico ed affettivo dei figli ed è cruciale per il benessere psicologico della madre e della coppia stessa. Il padre funge da collante nel legame di coppia, da supporto emotivo e pratico per la sua partner e per il nucleo familiare, ma anche da sguardo esterno ed imparziale nella relazione tra la madre e il/la figlio/a. Un padre si sente spesso escluso, questo perchè partecipa in modo indiretto alla nascita del figlio; inizialmente tutto succede al di fuori di lui: la gravidanza, la crescita del piccolo nel grembo materno, sono aspetti misteriosi che riguardano la madre ed è la madre a decidere o meno se condividerli con lui. Un padre è spettatore della gravidanza, ma questo suo ruolo secondario è invece di primaria importanza. PRIMA DELLA NASCITA Gettare le Basi: Senso di Esclusione ed Impotenza vs Partecipazione e Sostegno papa-sintomi-gravidanza Diciamolo, ti senti un pò escluso….mentre la tua partner si sente da subito coivolta emotivamente e fisicamente nell’esperienza della gravidanza e della genitorialità, tu fai un pò fatica a sentirti diverso da come eri poco tempo fa; con il passare delle settimane ti senti trasportato in un turbine di emozioni. La tua partner sta spesso male, è nervosa, fragile e spesso piange. Alla fine del 1^ trimestre, lei torna un pò più serena, ma la pancia inizia a a crescere e con essa, la donna si prepara sia fisicamente che psicologicamente a diventare madre. Lei instaura da subito una relazione simbiotica con il/la bambino/a, perchè lei e il/la piccolo/a sono uniti visceralmente. Tu invece ti senti sempre lo stesso. Quale può essere quindi il tuo ruolo durante la gravidanza e perchè è così importante? Puoi “delegare” totalmente l’aspetto emotivo della gravidanza alla tua partner, nascondendoti dietro allo stereotipo secondo il quale “finchè un uomo non ce l’ha tra le mani il/la figlio/a non sa di essere padre” o ancor peggio “la gravidanza è un fatto naturale che riguarda le donne“..e continuare a fare ciò che facevi fino al mese prima, concentrandoti solo sugli aspetti pratici: l’acquisto della cameretta etc… Oppure puoi partecipare attivamente alla gravidanza della tua partner, calandoti immediatamente nel ruolo di padre, perchè il tuo ruolo attivo in questa fase è fondamentale per: 1) Sviluppare una maggiore empatia e intimità di coppia: il tuo appoggio conta moltissimo per la tua partner, lei ha bisogno di te a livello emotivo per affrontare la gravidanza e il parto e per creare insieme a te quella che sarà la vostra famiglia, fatta di nuove abitudini e consuetudini, che è bene decidere e discutere insieme prima della nascita del bambino. 2) Stabilire un contatto precoce con il pancione sin dai primi mesi di gestazione: ciò è fondamentale per lo sviluppo di rapporto affettivo padre-figlio nei primi mesi di vita del bambino. 3) Svillupare un tuo maggior senso di autostima ed efficacia: quando vedrai la tua partner felice e ti sentirai attivo e partecipe, la tua autostima e il tuo senso maschile ne beneficieranno. DOPO LA NASCITA Dalla fase fusionale madre-figlio alla crescita di un nuovo individuo indipendente Costruire l’identità familiare: Partner/Genitore conflittuale e competitivo vs Riferimento solido Appena il bambino nasce, la tua presenza è fondamentale; anche se il bambino dipende totalmente dalla madre per l’allattamento, il tuo contributo è di primaria importanza per far sentire lei serena e più rilassata. Una madre rilassata, appagata e compresa è una madre e una compagna migliore. Inoltre ricorda che tu sei importante tanto quanto una madre, puoi, vuoi, devi..anche collaborare alla cura del bambino:  bagnetto, cambio del pannolino etc.. anche tu sei un “caregiver” (colui che dispensa cure) e non solo la madre. Infine, senza la tua presenza molti aspetti pratici ora rischiano di passare in secondo piano e di accumularsi, per cui il tuo ruolo attivo, da un punto di vista razionale e pratico in un momento molto confuso, felice ed emotivo è veramente importante. Una madre tende a distrarsi in questa fase fusionale, è presa totalmente dal piccolo, dal suo recupero psico-emotivo e il suo Io è un pò fragile, per questo non può e non deve avere tutto sotto controllo. Nella prima fase della relazione madre-bambino il padre è ancora una figura periferica. Nei confronti della mamma invece la presenza del padre è quella di un solido riferimento emotivo e pratico. Man mano che il bambino cresce (2-6 anni) il ruolo del padre assume sempre maggiore importanza, perchè aiuta la madre a “separarsi” dal bambino ad uscire cioè dalla fase “fusionale”. Non c’è nulla di brutale o spiacevole in questo. Quando nasciamo e siamo pronti, il nostro cordone ombelicale viene tagliato e noi nasciamo. Il padre rappresenta la seconda nascita di un figlio ed è quella dell’INDIPENDENZA. Il padre rappresenta IL MONDO ALL’ESTERNO, oltre la SICUREZZA E DELLA FUSIONE MADRE-FIGLIO, rappresenta GLI ALTRI, e in questo senso la sua figura è primaria per la costruzione dell’identità affettiva e sociale dei figli. pere-1-121447_L Il padre è colui al quale il figlio volgerà le sue attenzioni quando distoglierà lo sguardo dalla relazione esclusiva con la madre, quando entrarà in conflitto con essa, perchè desideroso/a di esplorare l’ambiente. Anche per il padre un figlio è ALTRO DA SE’ è il frutto del seme che è cresciuto nel grembo materno, ma che può riconoscere soltanto nel dialogo, nel rapporto reale, perchè finchè non nasce resta “fantasmatico”. Il padre rappresenta la vera crescita, il cambiamento, l’uscita dal nido, l’apprendimento di strategie attive e pratiche per padroneggiare l’ambiente. Il padre incoraggia un figlio a distaccarsi dalle gonne materne e ad iniziare a sviluppare un suo personale senso di identità, sapendo che ha la certezza di poter tornare in un nido solido. Il padre è anche colui che salva la relazione di coppia, la può salvare perchè funge da “separatore” tra la madre e il figlio, ma attenzione questa non deve essere ottenuta mediante la competizione, la svalutazione della partner alla ricerca di un ruolo primario con il/la figlia. padre-e-figlio-586x390 Questa separazione avviene, perchè il padre recupera man mano centralità nel cuore della sua partner e la incoraggia a riprendere degli spazi personali e una vita attiva di coppia, mettendosi nel frattempo a disposizione del figlio come punto di riferimento. Un genitore, aldilà che si tratti di madre o padre non deve mai incappare nell’inconscia tentazione si strumentalizzare i figli per ottenere da loro gratificazioni e voler essere il/la preferito/a (soprattutto col figlio del sesso opposto vedi complesso edipico/elettra), i genitori collaborano, sempre insieme, non c’è chi da le regole e chi le fa infrangere. Non deve esistere IL BUONO e il CATTIVO, ma una squadra, una coppia solida e una famiglia collaborativa. Il genitore sano non cede e non incoraggia e accoglie i tentativi del figlio/a di accaparrarsi l’amore esclusivo del genitore di sesso opposto (la figlia col padre e il figlio con la madre). Il genitore sano resta sempre neutro ed imparziale, per quanto riesca a farlo. Data l’importanza del ruolo del padre nella famiglia e nella società, voglio spezzare una lancia in favore degli uomini. Si parla sempre di maschilismo, ma mai di “egemonia del ruolo femminile nella cura dei figli“. Se una donna non è pronta a coinvolgere il partner attivamente dalla gravidanza in poi, se cerca l’esclusività del rapporto coi figli, se vuole sentirsi “quella più importante perchè i figli sono della madri e siamo noi che li partoriamo“, non si uscirà mai dalla logica della separazione dei ruoli e gli uomini nella loro pigrizia, non si forzeranno di ottenere qualcosa che non conoscono ancora così bene e cioè i loro lato femminile, la meraviglia di un contatto emotivo ed empatico coi figli, la sensazione di essere CENTRALI, utili, indispensabili. picasso I ruoli biologici sono importanti, ma il bello è anche INCONTRARSI, scambiarsi le reciproche competenze, evolvere, crescere. TUTTI INSIEME, nell’unità. Jung sottilineava l’importanza dell’UNITA’, ogni personalità che evolve deve accogliere in se l’ANIMUS (parte maschile per la donna) o ANIMA (parte femminile nell’uomo) e quindi il loro congiungersi e ri-congiungersi è la massima aspirazione sessuale ed affettiva nella vita di un uomo e di una donna.