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La donna abusante: il narcisismo patologico al femminile.

In genere, quando si pensa al narcisismo patologico e alla manipolazione affettiva, si fa riferimento a quelle relazioni sado-masochistiche di co-dipendenza in cui l’uomo è un manipolatore, egoista, freddo, anaffettivo e la donna una persona altruista, disponibile, spesso sottomessa idealista e romantica che si pone in una condizione di dipendenza affettiva all’interno della relazione abusante.

Per questi motivi si tende a pensare che la manipolazione affettiva sia un’ esclusiva maschile, perché le donne, rispetto agli uomini, parlano più apertamente, sono più inclini ad intraprendere un percorso di terapia e a non provare vergogna rispetto al fatto di ammettere di essere le “vittime” in un rapporto di coppia.

 

E’ per questo che l’uomo narcisista è oggetto di maggiore attenzione da parte di psicoterapeuti, sia da un punto di vista clinico che puramente scientifico e letterario; gli uomini sono meno disposti ad ammettere di essere le vittime in un rapporto, hanno una tendenza minore a lamentarsi, a condividere con gli altri le loro difficoltà affettive e spesso compensano il loro stato di deprivazione affettiva e vergogna isolandosi e chiudendosi emotivamente.

Ciò accade, perché ancora oggi, gli stereotipi di genere sono molto radicati; la donna può mostrarsi debole, fragile, anzi viene considerata tale a priori, mentre l’uomo deve mostrarsi sempre forte, vincente e non può manifestare i suoi sentimenti perché ciò lo renderebbe un debole e un perdente “una femminuccia” agli occhi della società.

Le donne affette da narcisismo grave quindi, restano spesso in ombra, così come le loro vittime.

Ma chi sono queste donne?

 

Le donne narcisiste sono – come nel caso dell’uomo – persone interessanti, piene di fascino, molto dedite a se stesse, alla loro carriera, alla cura di se stesse, ma rispetto agli uomini non sono evitanti, egoiste ed anaffettive, anzi spesso, sono donne perfezioniste, che si dedicano con tutte se stesse al rapporto di coppia, in modo così ossessivo, da essere attente anche al più minimo difetto dell’altro, sempre pronte a rinfacciarglielo, qualora, questo difetto possa disattendere le loro aspettative come donna.

Il punto in comune con l’uomo narcisista è l’evitamento dell’intimità: la donna narcisista non vuole mostrarsi fragile, non può perdere, non può abbassarsi, non può rischiare di compromettere se stessa nella relazione autentica con l’altro, per questo l’altro deve diventare così come lei ritiene che un uomo ideale debba essere.

Le donne narcisiste sono spesso anime inquiete, romantiche, ma anche donne forti, intransigenti, capricciose ed ambivalenti. Da un lato si mostrano come “la madre salvifica”, dall’altro come “la donna castrante”.

Diciamo che la loro luce è pari all’ombra che riflettono.

Questa ambivalenza confonde e attrae l’uomo, soprattutto perché nelle prime fasi del rapporto, la donna narcisista, si presenta come la donna ideale, quella che ogni uomo sognerebbe, si modella sulla personalità del suo amato, al fine di conquistarlo. Camaleontica ed eclettica, riesce a mostrarsi al meglio di se stessa, perché come ogni narcisista, si pone nella relazione come specchio dell’altro, rimandandogli un immagine assolutamente splendida di se stesso.

Questo sogno però svanisce presto, non appena la preda sfuggente diventa un partner stabile.

A quel punto la fata si trasforma gradualmente in una strega, che s’infuria, accusa, recrimina, svaluta, corregge, lamenta, richiede attenzioni, prove d’amore e soprattutto attribuisce ogni causa delle sue sofferenze all’uomo che ha, che non può soddisfarla, che non sa comportarsi, che non è alla sua altezza…etc..

 

  • Egocentrismo: tendenza a voler stare al centro dell’attenzione sia attraverso comportamenti lodevoli e positivi, che negativi.
  • Vanità: la narcisista è convinta di essere una persona speciale ed unica e che per questo merita di più delle altre donne/persone, soprattutto in termini di riconoscimento e apprezzamento sia dal punto di vista affettivo che sociale.
  • Idealismo e romanticismo estremo
  • Invidia (verso le altre donne e verso il partner)
  • Richiesta di continue conferme e prove d’amore: che attestino il suo valore e l’ interesse dell’uomo nei suoi confronti
  • Scarsa sensibilità: La donna narcisista appare attenta e sensibile verso l’altro, ma in realtà ogni attenzione è mirata ad ottenere un vantaggio personale, per questo la sua apparente empatia, cela in realtà la totale incapacità di leggere le emozioni dell’altro e soprattutto il disinteresse di prenderle in considerazione.
  • Tendenza a fare paragoni e a richiedere alte performance al partner: in genere sia in ambito economico/sociale che sessuale.
  • Ideazione paranoide: la donna narcisista ha la sensazione che tutti la invidino, che stiano tramando alle sue spalle e che siano ingrati con lei, che invece è una persona sincera, leale e disponibile; gli altri sono sempre poco limpidi, malevoli o ingiusti e per questo le sue relazioni sono caratterizzate da sospetti, rotture, litigi, conflitti e abbandoni
  • Tendenza ad idealizzare e poi a svalutare gli altri qualora non incontrino le sue aspettative: la donna narcisista passa velocemente da una forte idealizzazione dell’altro in cui ne esalta le qualità e le potenzialità a una fase di profonda delusione e disillusione, in cui si concentra solo sui difetti dell’altro, cercando di demolirne l’autostima, soprattutto se l’altro in questione, il suo partner si oppone ai suoi tentativi di cambiarlo.
  • Vendetta e competitività con il partner: la donna narcisista si vanta di ricercare una relazione “paritaria”, ma in realtà è sempre in costante competizione con l’uomo, soprattutto per quel che riguarda gli spazi di libertà, il denaro e il sesso. Si tratta anche di donne molto vendicative, per questo, se l’altro
  • Tendenza alla critica e alla svalutazione del maschile: per la donna narcisista l’altro/il partner non fa mai abbastanza per lei, è perennemente indignata e insoddisfatta rispetto alle prestazioni dell’altro, sia in ambito familiare che sociale (guadagni, amici, vestiti, presenza in casa, ruolo genitoriale…). Il suo obiettivo è far sentire l’altro inadeguato, al fine di impedire che si allontani, perché di base i narcisisti (uomini o donne che siano) sono insicuri e temono l’abbandono.
  • Andamento ciclico della relazione: nella relazione di co-dipendenza tra una donna narcisista e un uomo insicuro, spesso dipendente o bisognoso, ci sono spesso delle rotture e dei ritorni di fiamma, in cui c’è molta passione, ma anche molto rancore, recriminazioni che il partner narcisista fa all’altro per averlo costretto ad umiliarsi, a cedere o a tornare da lui.
  • Ruoli fissi nella coppia: donna dittatore e uomo implorante suddito al suo cospetto o completamente passivo. Un uomo sicuro di se, si distaccherebbe da una donna aggressiva e svalutante che lo fa sentire costantemente inadeguato, ma un uomo insicuro preferisce sopportare pur di non perdere la donna narcisista, che spesso ha anche delle enormi qualità in termini di intelligenza e che quindi si pone nel rapporto come il punto fermo, la colonna su cui appoggiarsi.
  • Infanzie con genitori tirannici, “i bambini perenni”: i narcisisti hanno spesso avuto genitori tirannici e ricercano inconsciamente nel partner un’opportunità di riscatto, proprio perché il rapporto con questo genitore non è stato elaborato. In genere la vittima è ferma nel ruolo di “bambino triste solo e arrabbiato”, mentre il carnefice si è identificato con il genitore tirannico ed è costante nel ruolo di “genitore punitivo”. Anche in questo ultimo caso, il rapporto patologico con il genitore tirannico non viene elaborato, semplicemente perché viene rimesso in atto il panorama infantile (coazione a ripetere). I due amati si comportano a turno come il genitore “cattivo” da combattere e sconfiggere oppure come il bambino arrabbiato verso il genitore.

Si tende perciò a ripetere il passato in uno schema distruttivo (collusione sado-masochistica), di difficile risoluzione.

 

COME USCIRE DA UNA RELAZIONE PATOLOGICA ED ABUSANTE?

Se sei in una relazione con una partner narcisista, l’unica possibilità che hai di troncare o cercare di guarire questa relazione così deprivante è rivolgerti a uno psicoterapeuta. Se la tua partner è consapevole dei suoi limiti nella relazione ed è disponibile a collaborare, può esserci un buon margine di miglioramento, qualora invece il tuo partner non vuole mettersi in discussione, anzi, attribuisce a te tutta la responsabilità del malessere nel rapporto di coppia e a livello individuale, non ti resta che recarti da solo da un terapeuta e cercare in un cammino doloroso di consapevolezza di distaccarti da un partner abusante e prendere consapevolezza delle motivazioni inconsce che ti hanno portato a permanere in una relazione distruttiva.

Dr.ssa Silvia Michelini