Dott.ssa Silvia Michelini     psicologiacoppia@gmail.com
Metodo Lei & Lui

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La Gelosia Patologica

La gelosia è un sentimento naturale, che risale alle nostre origini biologiche; essa, dopo il passaggio alla monogamia infatti, ha contribuito alla migliore conservazione della specie e quindi alla nostra evoluzione.

 

Se i confini della coppia sono ben saldi, c’è minor rischio che il partner abbandoni la relazione e la coppia è più stabile e quindi più funzionale e sicura.

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La gelosia nel maschio mira a garantirsi la paternità della prole; l’uomo cioè vuole avere la certezza che i figli che la sua partner partorisca siano i suoi.

 

La donna invece non vuole correre il rischio di restare da sola e di dover accudire la prole, senza il sostegno dell’uomo; per la donna riveste particolare importanza la continuità delle cure e della protezione da parte del maschio.

 

Oggi sappiamo che questi ruoli ed aspettative, non sono più così definiti, anzi spesso inversi, ma nella nostra memoria biologica, questo istinto primordiale, esiste.

 

Tornando ai nostri giorni, quando si può parlare di GELOSIA PATOLOGICA e quando dobbiamo preoccuparci di esserne affetti o di avere a che fare con un partner patologico?

 

La gelosia si manifesta sempre con gli stessi comportamenti, le stesse aspettative e le stesse paure, ma ciò che ne definisce la patologia e la pericolosità sono la qualità, la quantità e la durata.

 

Il pattern tipico è rappresentato dalla convinzione di base di non potersi fidare dell’altro, da cui conseguono ricatti affettivi, sospetti, ricerca di prove.

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Il geloso non si accontenta che il partner gli sia fedele solo nella realtà, spesso è geloso anche delle sue fantasie, dei suoi pensieri e dei suoi sogni.

 

La gelosia diviene patologica quando, oltre a presentarsi senza un reale motivo o minaccia esterna, assume una tale importanza nella vita di chi la prova e di chi la subisce, da impedire la normale prosecuzione di una relazione, a meno che il partner vittima di gelosia non sia disposto a subire continue domande, indagini, ricatti, svalutazioni e pressioni.

 

Anche il soggetto affetto da gelosia patologica soffre, è ossessionato dall’idea che l’altro lo possa tradire e questa fissazione gli impedisce di vivere serenamente, altera la qualità della sua vita, lo rende ansioso, incontentabile e sospettoso. La sua attenzione si concentra totalmente sull’altro e sulla paura di perderlo.

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E’ chiaro che non ci sono dei parametri scientifici per definirla, ma se questa ostacola la normale gestione di una relazione o fa soffrire e limita la vita di un altro individuo siamo di fronte ad una situazione da non sottovalutare:  pedinamenti, costrizione ad assumere determinate condotte o abiti, controllo ossessivo, pretese di abbandono di amicizie, lavori, impieghi, oggetti o altre attività di svago personali, pretese di conferme attraverso il sesso (pratiche sessuali anomale, intromissioni, invadenze nella sfera intima dell’altro, fantasie del terzo intromesso), sono tutti comportamenti che portano la vittima giorno per giorno a farsi imprigionare lentamente in una morsa senza fine, perché il geloso patologico non avrà mai abbastanza conferme che possano colmare il suo senso di vuoto, di abbandono e che possano aiutarlo/a ad avere meno paura di essere tradito; essendo un manipolatore/manipolatrice, il soggetto patologico, troverà altre strategie per far sentire l’altro/a in difetto e quindi in dovere di dimostrare sempre il suo attaccamento, attraverso una rinuncia o una prova.

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Non c’è da attendere o sperare che “passi da sé”, perchè dietro alla gelosia patologica possono nascondersi disturbi psicologici ben più radicati, per il quali la gelosia è solo un sintomo: gravi problemi di autostima e d’inferiorità legati a depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo di personalità di tipo paranoide.

 

Che cosa devo fare se sono affetto da gelosia patologica o sono vittima di un/a geloso/a patologico/a?

 

Occorre rivolgersi subito ad uno psicoterapeuta, che lavorerà sull’autostima, l’insicurezza e qualora fosse necessario anche sulla personalità (personalità di tipo paranoide o ossessivo compulsivo)

 

Il geloso patologico costruisce la sua identità nel tentativo di mistificare le sue insicurezze, il suo incolmabile senso d’inferiorità e la lacerante paura dell’abbandono.

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Il geloso patologico teme il confronto con  le altre persone e crede che controllando l’altro gli impedisca di scappare via, ritiene che il possesso e a deprivazione della libertà di chi ama, siano l’unica strada per non perderlo.

Tuttavia non solo perdono chi amano, ma non ameranno mai in modo sano finché non affronteranno la terapia, perché amare in modo sano significa lasciare l’altro libero di vivere la sua vita, nella fiducia che tornerà da noi, accettando la possibilità che ciò non accada, perché non dipende da noi e tutto sommato è molto più bello vedere un aquila volare, che imprigionarla in una gabbia e vederla morire.

 

Chi soffre di gelosia patologica viene meno alla prima regola delle relazioni umane, IL RISPETTO, poiché la sua paura è più forte, la sua brama di nutrire le sue paure è più forte.

 

Il geloso patologico è una persona vulnerabile, la cui autostima dipende dall’approvazione e dai riconoscimenti degli altri, non a caso, molto spesso è lui/lei stesso/a a non essere fedele e conoscendo il meccanismo induce al tradimento, piuttosto che lavorare su se stesso/a, proietta sul partner quello che non vuole vedere di se stesso/a e alla fine l’altro si troverà senza accorgersene a fare e dire cose sbagliate a nascondere verità e quindi ad incarnare il “traditore” che l’altro tanto temeva (identificazione proiettiva).

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C’è una differenza tra uomo e donna?

 

Uomo e donna provano gelosia allo stesso modo, ma spesso hanno comportamenti diversi.

 

La donna gelosa tende a innescare condotte passivo aggressive, colpevolizzando il partner per sue debolezze, malattie, insicurezze e a controllarlo di nascosto, non esce allo scoperto, fa in modo che l’uomo si senta in colpa costantemente.

 

Non è “attiva”, anche se esistono numerose donne “stalker” o comunque ossessive.

 

Le donne affette da gelosia patologica hanno avuto spesso padri traditori ed abbandonici e proiettano questa immagine su qualsiasi altro uomo, che attraverso le sue continue prove di amore e fedeltà dovrà riscattare questa immagine.

 

Le donne affette da gelosia patologica sembrano essere più depresse che ossessive, anche se ciò non è una verità assoluta.

 

Gli uomini sembrano preferire comportamenti più attivi e provocatori, affrontano il rivale o ne creano di immaginari quando non ci sono; l’uomo infatti è più spesso paranoico ed ossessivo.

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La gelosia quindi può essere ricondotta a vari tipi di sofferenza psicologica, cioè ce ne sono vari tipi?

 

Si ne esistono varie tipologie: 1. Gelosia depressiva: dovuta al forte senso d’inferiorità e ad una scarsa autostima convinzione di fondo “io non valgo niente”!

 

La persona non si ritiene all’altezza di essere amato, quindi trova in qualche modo naturale l’idea che un suo eventuale partner si interessi ad un’altra persona.

 

2. Gelosia abbandonica: data da un attaccamento insicuro con le figure genitoriali  – convinzione di fondo “ti prego non lasciarmi, senza te non sono niente”!

 

Questo tipo di gelosia colpisce le persone incapaci di tollerare l’idea dell’abbandono, come se senza l’essere amato fosse impossibile perfino respirare. Senza essere amati, riconosciuti ed accettati, ci si sente impossibilitati a vivere, perché si vuole colmare l’abbandono reale o simbolico subito in infanzia dai genitori.

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3. Gelosia Ossessiva, dovuta a problemi di personalità (osessivo-compulsiva), convinzione di fondo “se avrò questa conferma allora posso fidarmi”

 

Il geloso ossessivo è tormentato da dubbi e scene intrusive sull’eventuale scena del tradimento della persona amata, che aumentano man mano che il legame si fa più stretto.

 

L’ossessivo è alla continua ricerca di prove, che possano mettere a tacere i suoi sospetti.

 

L’ossessivo rispetto al paranoico, si riconosce, perché sa di sbagliare, si rende conto e si vergogna, ma non può farne a meno, non a caso sceglie partner depressi, perché accettano di essere messi/e costantemente alla prova, pur di meritare il suo amore.

 

Nei casi in cui vi sia un partner consenziente, si tratta di “folie a deux”, (follia a due) o coppia collusiva.

 

4. Gelosia Paranoica: dovuta a personalità di tipo paranoide, convinzione di fondo: “tu non mi ingannerai, perché io sono furbo/a e ti scoprirò..”

 

È caratterizzata dalla diffidenza e dalla fantasia dominante tipica dei paranoici. Da un dettaglio, nasce una fitta macchinazione di congetture alla cui base dovrebbe esserci il tentativo di “fregare” lui/lei di complottare, di tendere invisibili trappole; improvvisamente nascono fantasmi, nemici invisibili, assurdi collegamenti tra fatti, persone e idee.

 

Questo tipo di gelosia è la più grave, perché siamo in area psicotica (minore senso di realtà); la paranoia nella sua versione delirante, può portare anche a perdere il senso della realtà e a compiere azioni pericolose (si ricordi Otello con Desdemona).

 

Il geloso delirante non cerca indizi come l’ossessivo, parte già dal presupposto che si sia stato tradito/a e che l’unico modo che ha il partner per farsi perdonare è quello di confessare. Molti partner che non hanno affatto tradito, per disperazione si possono trovare a confessare fatti mai accaduti, pur di mettere a tacere il paranoide.

 

Ma a questo punto l’altro ha la conferma di ciò che temeva e può partire un copione delirante che può condurre fino all’uccisione del partner.

Se sei in relazione con un/a geloso/a patologico/a, contattaci! possiamo aiutarti a capire come uscirne, se invece sei affetto da gelosia patologica, contattaci per intraprendere un percorso di guarigione!