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Help, Sono INCINTA! E adesso?

Eccovi arrivate al fatidico momento, il test di gravidanza è positivo e vi informa che tra circa 9 mesi sarete mamme!

E’ importante poter vivere questa meravigliosa fase di rinascita e trasformazione del femminile e della coppia stessa, senza lasciarvi contagiare da ansie e paure e acquisendo informazioni reali ed utili per affrontare questo periodo di gioia, ma anche di enorme stress.

1 – La fase di confusione: gioia felicità, dubbi, domande e “trasmissione dell’ansia” da parte della comunità femminile.

Dopo un primo momento di stordimento ed incredulità, arrivano le prime emozioni: felicità, trepidazione, ansia, paura, ma soprattutto tante domande, che spesso, purtroppo, trovano risposte inadeguate o peggio incontrano gli stereotipi popolari sulla gravidanza, che non fanno altro che aumentare le ansie, le paure e i dubbi.

Alcune persone, (amici, parenti, conoscenti e addirittura estranei) soprattutto le donne e le madri, non appena le informerete o sapranno che siete incinta, si sentiranno autorizzate a darvi il loro parere, raccontarvi la loro tragica esperienza, a mettervi in guardia da eventuali pericoli, ma ahimè come spesso accade, anche a scaricare su di voi ansie e frustrazioni che loro stesse hanno vissuto (e non elaborato) quando erano incinta.

Non importa che voi abbiate o no chiesto pareri o consigli: loro ve li daranno, perché “ci sono già passate”, vi inseguiranno e vi terrorizzeranno con il sorriso sulle labbra, terminando i loro racconti tragici e spaventosi con la frase: “comunque devi essere felice perché questo sarà il periodo più bello della tua vita”…. “Ah! davvero? pensa se invece non lo fosse stato :-DDD

Il risultato è che otterrete moltissimi pareri discordanti e spesso inconsistenti e vi sentirete ancora più spaventate, ancora più dubbiose ed incredule. Queste paure, ansie e stereotipi sono incentivati dai mass-media, dalle pubblicità, dagli articoli sui giornali e vedremo come al punto 2.

 

La “trasmissione dell’ansia” sembra rappresentare, almeno in Italia, una sorta di rito iniziatico tra donne, ma fortunatamente non tra tutte; troverete infatti anche donne empatiche che vi faranno sentire meno ansiose e vi offriranno il loro sostegno pratico ed emotivo, come è apprezzabile in una comunità di donne solidali.

 

1^ consiglio: POSITIVITÀ’ E RISERVATEZZA: “mantenete una certa riservatezza sulla vostra vita privata ed evitate come la peste le donne e le persone in generale, che approfittano (anche se inconsapevolmente e a fin di bene) della momentanea condizione di fragilità altrui per affermare il loro potere su di voi, spaventandovi e ricercate il confronto solo con persone empatiche e positive“.

2 – La fase della ricerca delle informazioni sulla gravidanza: attenzione ai mass-media e alla comunità medica

Dopo aver compreso, che sul tema gravidanza c’è una gran confusione e ignoranza, nonostante se ne parli in continuazione, vi metterete in moto per cercare informazioni valide in merito; i primi canali in cui incapperete saranno i medici (medici di base e ginecologi)e i mass-media (giornali, riviste, libri, trasmissioni, web).

Il panorama medico, la gravidanza come “malattia” o come “evento naturale”: Innanzitutto è bene che sappiate, che il panorama medico si divide in medicina tradizionale e alternativa e già qui dovrete prendere una prima decisione, in base alla vostra mentalità e alle abitudini che già precedentemente avevate: parto in ospedale (parto naturale con o senza analgesie o parto cesareo programmato con o senza complicazioni) o parto in casa o presso associazioni specializzate dette “case di maternità” (parto naturale, senza epidurale o analgesie).

La medicina tradizionale o “allopatica”, nonostante i grandi passi avanti, approccia al paziente con un metodo razionale e scientifico basato sulla cura e la ricerca di sintomi; non considera la persona un individuo nel suo complesso, fatto di vissuti, emozioni, che possono influire sullo stato di benessere e nel caso della maternità tende a promuovere ed incentivare una visione più “medica” della gravidanza.

Nonostante molti ospedali oggi siano organizzati per il parto naturale e tendano quindi ad una maggiore attenzione verso la madre e il bambino, si tratta comunque di aziende, tra l’altro in estrema sofferenza di sussidi economici e il loro obiettivo primario è pertanto “il massimo risultato con il minimo sforzo“, fare il maggior numero di parti, con il minor numero di complicazioni. I parti che loro etichettano come “naturali” spesso sono parti indotti con ossitocina, le acque vengono rotte manualmente, si praticano manovre di accelerazione del travaglio etc..

Gli ospedali devono curare persone molto malate, spesso in fin di vita, che hanno giustamente la priorità rispetto ad eventi positivi e naturali come il parto. La visione medica, per quanto a volte necessaria per complicazioni, tende a non entrare molto in sintonia con un evento naturale, ma nello stesso tempo soggettivo, emotivo, privato e personale come il parto. In tal senso i mass media e spesso anche i medici, hanno interesse a far si che la gravidanza venga medicalizzata, tanto che si parla di “il business della gravidanza“, fatto di esami interminabili, accertamenti continui ed incentivazione a parti monitorati attraverso tecniche mediche guidate: epidurale, anestesie, episiotomie, cesarei etc..  In Italia non a caso i parti cesarei sono molto più numerosi di quelli praticati in altri paesi europei, perchè implicano meno rischi per tutti e costano di più. In questo panorama articoli, riviste e medici tendono ad avallare le paure delle donne affinchè si sentano incompetenti e poco autonome e si affidino totalmente al mondo medico, delegando loro decisioni ed azioni. La medicina naturale o “olistica” invece considera l’individuo come un soggetto, fatto di emozioni e vissuti che si ripercuotono sul suo stato di salute e di benessere. In questo ambito il parto viene considerato come un fatto  naturale in cui la donna è assolutamente già competente in quanto “mammifero” e che in tal senso va aiutata ad acquisire strumenti per far fronte naturalmente a questo evento, ricorrendo all’ospedalizzazione solo in caso di effettiva necessità. In Italia questo approccio è visto come un approccio modaiolo, costoso e “freak”, scelto spesso da star e attrici, anche perchè il parto naturale non è convenzionato dal sistema sanitario nazionale e in tal senso non riconosciuto quindi come valido. In moltissimi paesi invece, come i i paesi nordici, ma anche in Italia (Trentino, Emilia Romagna..) i due approcci si fondono, infatti i parti avvengono quasi tutti in casa e/o in strutture attrezzate ad hoc (case maternità) e si ricorre all’ospedale solo in caso di complicazioni, che in genere sono già più che visibili in fase di travaglio. Queste case o associazioni sono convenzionate proprio dagli ospedali e lavorano quindi in sinergia, l’una non esclude l’altra, anzi, si aiutano nel rispetto dei tempi della madre nel travaglio e dei diritti del bambino.

2^ consiglio: “acquisire informazioni neutrali sul parto naturale e il parto in ospedale” (sia naturale che cesareo), senza schierarsi in modo estremo per l’approccio medico o per quello alternativo, poiché la via di mezzo è sempre quella giusta.

Non c’è una scelta GIUSTA o SBAGLIATA, c’è LA VOSTRA SCELTA, QUELLA CHE SI ADDICE MAGGIORMENTE AL VOSTRO VISSUTO E ALLE VOSTRE ESIGENZE: è necessario sia un approccio naturale, che rispetti la madre e il bambino, che la possibilità di avvalersi di cure mediche in caso di necessità presso ospedali attrezzati. Dopo che avrete acquisito tutte le informazioni sul parto e la gravidanza senza farvi influenzare da nessuno, potrete decidere se scegliere un ospedale che promuova il parto naturale o valutare – qualora la vostra gravidanza non abbia complicazioni – il parto naturale presso le associazioni/case maternità, che generalmente sono costruite a pochi passi dagli ospedali stessi e che comunque sono gestite da personale in grado di intervenire preventivamente in caso di pericolo. Un’altra opzione è presentare all’ospedale un protocollo di gravidanza, con delle richieste, rispetto alle vostre esigenze: posizioni da assumere e non, volontà o meno di avere l’episiotomia, l’epidurale, possibilità che il partner assista etc, l’ospedale in tal senso è obbligato a considerare queste vostre richieste. Se deciderete invece di fare un cesareo programmato (su scelta), fatelo solo dopo aver valutato le conseguenze di questo intervento chirurgico e sappiate che senza una reale esigenza, nessun ospedale ve lo praticherà e dovrete ricorrere a una clinica privata.

Ginecologo vs Ostetrica: Tutte le donne incinta si affidano al loro ginecologo di fiducia oppure al primario dell’ospedale in cui scelgono per partorire, senza sapere che però i ginecologi e gli ostetrici hanno funzioni differenti. ,Il ginecologo è un medico, ed entra in azione in caso di patologie. La gravidanza è un processo fisiologico e la figura professionale preparata appositamente per seguire l’evolversi di questo processo fisiologico e la sua conclusione, quindi il parto, è l’ostetrica. Poi in caso di necessità, cioè se qualcosa va storto, si interpella il ginecologo. (vedi art.1 del Disegno di Legge (DDL) sul parto d) promuovere un’assistenza ostetrica appropriata alla gravidanza a basso rischio, al parto fisiologico e al puerperio – http://www.tuteliamocilparto.it/disegnodilegge.asp).

3^ consiglio: scegliete un ginecologo di fiducia e un’ostetrica che abbia la possibilità di assistervi durante il travaglio e il parto (sia in casa che in ospedale), oppure un ospedale che vi permetta di prendere un ostetrica in intramoenia. In caso non possiate valutare queste opzioni, tenete comunque presente che partorirete con l’ostetrica/o e scegliete quindi un ospedale che ne abbia di competenti e con metodi all’avanguardia.

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3^ fase: Vivere una gravidanza felice: Cosa devo fare e non fare per non nuocere al/alla mio bambino/a e mantenere un buon grado di benessere psicologico e fisico

Un’altra fase importante della gravidanza è quella di viverla serenamente.

Alimentazione: Non dovete “mangiare per due”, l’aumento del fabbisogno calorico in gravidanza è di circa 200 calorie al giorno. Non dovete prendere peso per forza, ma nemmeno essere ossessionate dalla linea. Non ci sono particolari restrizioni alimentari in gravidanza, quel che va evitato sono i cibi crudi (carni o pesci) e/o verdure e frutta lavati male, che possono portare infezioni, per questo motivo mangiate verdure crude e frutta a casa e al ristorante preferite cibi cotti o magari una pizza, così non correte nessun pericolo.  In linea di massima cercate di bere molta acqua, assumete parecchie fibre (per la stitichezza) e fate pasti piccoli e regolari, senza esagerare, (per la nausea) ma assecondando le voglie (per l’umore). Il vino lo potete assaggiare, un dito ogni tanto non vi farà male. Il caffè e la cioccolata, cosi come le bevande gassate o contenenti caffeina sono eccitanti e per questo vanno assunti di rado oppure evitati. La regola è non esagerare nel diventare ossessive dell’alimentazione, ma seguire un’alimentazione sana e bilanciata. Se avete paura di scegliere male, andate da un/a nutrizionista e fatevi fare una dieta su misura.

Fumo: Dovete smettere, fa male a voi, ma anche al bambino. Questi sono alcuni dei danni provocati dal fumonel feto e nel bambino:

– Diminuzione del peso alla nascita, da 200 a 500 grammi in relazione al numero di sigarette. Gli effetti sono, almeno in parte, definitivi, in quanto a sviluppo completato il ragazzo sarà mediamente 1 cm meno alto rispetto agli altri.

 

  1. Aumento della frequenza dei parti prematuri, il che incide ancora una volta sul peso alla nascita.
  2. Aumento delle infezioni neonatali, con persistente aumentata suscettibilità a infezioni respiratorie e cutanee in età adolescenziale e adulta.
  3. Alterazioni dello sviluppo psicofisico nei figli di madri fumatrici, con significativo aumento di problemi comportamentali e di socializzazione.
  4. Aumentata incidenza di tumori infantili (il 15% di questi sono legati al fumo in famiglia). http://www.gravidanzaonline.it/news/1077.html

Sport: Se non ci sono particolari complicanze con la vostra gravidanza, potete praticare sport leggeri, come la camminata, lo yoga e il pilates specifici per la gravidanza o il nuoto e/o l’acquagym. Il movimento vi fa bene, vi aiuta con l’umore e ad adeguarvi ai vari momenti di passaggio e di fisiologico adattamento alla crescita del pancione.

Benessere fisico e psicologico: altre figure importanti durante la gravidanza sono l’osteopata, il massaggiatore/massaggiatrice e lo psicologo.  Il primo vi può aiutare a lavorare sulla postura e su tutti quegli squilibri osteo-articolari connessi alla gravidanza (lombo-sciatalgie, lombalgie, mal di testa..), i massaggi linfodrenanti sono consigliabili per migliorare la circolazione che in gravidanza risente del bombardamento ormonale e dell’aumento di ritenzione idrica. Lo psicologo invece vi può aiutare nel caso di crolli psicologici dovuti agli sbalzi ormonali o a conflitti emotivi vostri o della coppia legati alla gravidanza e al cambiamento che state vivendo. Qualora non possiate permettervene uno privato, nei consultori ne trovate anche di gratuti.

Sesso: non c’è nessuna controindicazione nel fare sesso in gravidanza, anzi vi fa molto bene, non privatevene per paura di far male al/alla bambino/a, fate male solo a voi stesse e anche al vostro partner.

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Stress ambientali ed emotivi: Lavorare vi fa bene se vi rende felici, questo in generale nella vita, ma cercate in questa fase di minimizzare gli effetti che il lavoro può avere sul vostro benessere fisico e mentale, anche se si tratta del lavoro che amate o siete in una fase critica e cruciale della vostra vita aziendale. Lo stress è estremamente negativo in gravidanza, cercate di stare serene. Sembra una cosa scontata, ma invece è proprio in questa fase che le donne entrano in contatto con le maggiori ansie: cambiare casa, allargare la cameretta, comprare cose nuove, etc…e spesso le discriminazioni che devono vivere nel mondo del lavoro, contribuiscono in modo massiccio all’insorgere di depressioni pre e post partum e ansie depressive in gravidanza. I parenti vanno gestiti con molto amore, ma anche iniziando a porre tra voi, la nuova coppia e loro, dei confini. I parenti infatti in questa fase rappresentano per voi una risorsa, anche in termini di modelli da seguire, ma proprio in quanto modelli, possono fuorviarvi dalle vostre reali esigenze e dividervi dal partner, per questo, create maggiore unione e condivisione col partner, che dal canto suo, deve capire che siete incinte e da oggi in poi vi dovrà donare il suo massimo e viceversa. Non è questo il momento di avere pretese, ma venitevi incontro e supportatevi, creando una bella coppia solida, perchè il bambino poi la metterà alla prova e voi avrete esigenza di stabilità emotiva ed affettiva.

4^ consiglio: Equilibrio tra indulgenza e severità verso voi stesse, no stress!: Non siete malate, ok, ma non siate nemmeno troppo severe con voi stesse: continuate a vivere la vostra vita, con le dovute attenzioni e precauzioni rispetto all’alimentazione e alle vostre abitudini, ma senza esagerare. Non siate severe, se vi sentite stanche, tristi o svogliate, è questo il momento di assecondarvi. Vi state preparando a diventare madri, siete in una fase di trasformazione gioiosa, ma fatta anche di momenti di forte stress e conflitti. Lavorare vi aiuta, ma cercate di non farvi influenzare negativamente da eventuali discriminazioni che potrebbero in questa fase avvenire. La famiglia e il partner devono rappresentare una RISORSA e non un ostacolo, in questa fase perciò devono comprendere che avete bisogno di sostegno ed empatia, perchè state attraversando una fase speciale!

Non abbiate paura di appoggiarvi ad uno psicologo, perchè durante la gravidanza possono riemergere tutta una serie di conflitti del passato, legati al vostro rapporto con i genitori, con la femminilità e con l’infanzia. Quando nasce la madre e la donna, simbolicamente “muore” la ragazza e questa fase è dolorosa come ogni passaggio evolutivo. Prevenire e quindi intervenire subito in alterazioni emotive o psicologiche DURANTE LA GRAVIDANZA, previene la depressione sia durante che dopo il parto, problemi sessuali e conflitti di coppia o nella gestione con il bambino!!

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4^ fase: Diagnosi prenatale ed esami in gravidanza

Ecografie: Fatevi consigliare dal ginecologo e dall’ostetrica, ma leggete anche. Le ecografie importanti sono tre: quella al primo trimestre, quella alla 22^ settimana detta morfologica e quella alla 32^.

Per un approfondimento: http://www.nostrofiglio.it/gravidanza/diagnosi-prenatale/ecografie_in_gravidanza_tre_bastano.html

Esami del sangue e delle urine: è importante fare la batteria di esami all’inizio della gravidanza, che vi segnerà il ginecologo e che comprende anche tutta la parte infettiva, poi basterà ripeterli un paio di volte durante la gravidanza, non è necessario, salvo indicazioni mediche o complicazioni, fare esami del sague e delle urine ogni mese!

Diagnosi prenatale: La diagnosi prenatale comprende una serie di tecniche, invasive e non, che consentono di fare diagnosi sul feto in epoche diverse della gravidanza. In base alla loro invasività possiamo distinguere:

  1. Analisi non invasive: DNA fetale circolante e test combinato
  2. Analisi invasive: celocentesi, villocentesi, amniocentesi, cordocentesi

4^ consiglio: Dopo aver valutato tutti i tipi di tecniche esistenti, scegliete con il vostro partner e il ginecologo anche in base alla vostra età, al vostro grado di rischio o di familiarità con certe patologie.

Per un approfondimento: http://www.periodofertile.it/gravidanza/diagnosi-prenatale-tutte-le-tecniche-attualmente-possibili

5^ fase: Ansia del nido: cosa servirà al nostro bambino?: cosa, come e quando comprare!

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Un’altra fase che noi donne passiamo è quella dell’ansia del nido e della fretta di acquistare attrezzature e materiale per il/la piccolo/a: la casa non va più bene, la cameretta va allestita con adeguata sollecitudine e non sappiamo quali delle mille cose che i vari negozi propongono sia realmente utile per il nostro bambino, le amiche ci dicono cosa ci può servire e hanno molte cose da darci, ma magari noi non sappiamo cosa ci serve realmente.

Spazio: Intanto chiaramente serve uno spazio adeguato, una piccola cameretta, che tuttavia non è immediatamente necessaria, perchè nei primi mesi di vita il bambino comunque starà con voi, in camera vostra e dormirà nella culla o nella carrozzina, non camminerà, non giocherà e lo allatterete voi, per cui non c’è fretta!

Attrezzatura, elettrodomestici, vestiti e necessario per il bagno: Le cose che occorrono inizialmente sono poche, non fatevi prendere dalle ansie, perchè molte cose, ve le regaleranno soprattutto vestiti. Per questo motivo, molte donne consigliano di fare una lista, utile sia per voi che per le persone che vogliono regalarvi qualsoa. Questa lista si divide in insiemi: COSE PER LA NANNA, PER LA PAPPA, PER IL CAMBIO, VESTIARIO, ATTREZZATURE PER IL TRASPORTO E NECESSARIO PER L’IGIENE PERSONALE.

Nanna: Ci occorre una carrozzina e un lettino a sponde alte con paracolpi (la culla è spesso inutile, perchè il piccolo dorme inizialmente in carrozzina o con voi!.  Corredo del letto: 3 o 4 lenzuoline (sotto e sopra), bianche o in colori tranquilli, e rigorosamente di cotone al 100%. Coperte : 1 o 2 copertine. Le coperte sono molto utili: si usano a letto, nel passeggino, in braccio, nell’ovetto. Per l’estate sceglietele di cotone, anche traforato. D’inverno meglio di pile o lana morbida (esiste la lana apposta per neonati e bimbi piccoli, che non irrita la pelle). Sacco nanna, qualora vi spostiaste spesso.

Cambio: Serve un piccolo armadio o cassettiera per i suoi vestiti e un fasciatoio, un contenitore per oggetti anche di stoffa da fissare al muro vicino al fasciatoio, salviette e creme per il cambio, pannolini neonato e garzette per il cordone.

Trasporto: Ci serve un passeggino, un port-enfant e un seggiolino auto (ci sono anche le versioni integrate, dette TRIO), un marsupio, se lo userete.

Pappa: Biberon neonato, latte in polvere qualora il vostro non andrà bene o non sia sufficiente, uno sterlizzatore, un omogeneizzatore e un seggiolone (non subito però!), bavaglini.

Bagno: Potrebbe servirci un riduttore o una vaschetta per il bagnetto e prodotti per la cura della pelle del neonato (bagnoschiuma, creme, garzette per il cordone, oli essenziali specifici..etc).

Abitini: Non comparte molto, vi regaleranno tanto e non comprate tante cose da neonato che metterete per pochissime settimane, ma direttamente indumenti 1-3 mesi, soprattutto tutine e ghettine, giacchetti, cappellini (in base alla stagione). In generale i “veri” vestitini (pantaloni, abitini, felpine) si iniziano ad usare dai 3 mesi circa. Prima i bimbi passano tanto tempo fra pigiami e tutine.

Per approfondimenti: http://www.bellamamma.it/cosa-serve-per-un-neonato

6^ fase: Più siete preparate e meno ansie avrete quando dovrete partorire! Scegliere il corso pre-parto

I corsi preparto sono organizzati dalle ASL di ogni comune ed erogati attraverso i vari consultori di zona. Molti sono ben articolati e costituiscono un’ottima risorsa per le mamme sia prima che dopo il parto. Va detto però che gli incontri sono spesso schedulati e non sempre sufficienti ad incontrare le esigenze soggettive delle mamme, che alla fine ne ricavano una generale infarinatura, ma non una reale competenza in merito di parto ed allattamento. Per questo, a meno che non abbiate problemi economici seri, in questa fase, vi consiglio di scegliere un corso preparto privato organizzato dalle associazioni per la gravidanza gestite da ostetriche e psicologhe questo perchè non è sufficiente acquisire informazioni solo sulla parte teorica ed emotiva della gravidanza, ma anche e soprattutto pratica.

Questi centri sono attrezzati e preparati per far fronte a tutti gli aspetti del parto, pratici ed emotivi e accompagnano la gestante e il partner per tutta la gravidanza con l’obiettivo di renderla competente, sicura ed autonoma. In questi centri è possibile anche fare yoga, imparare il training autogeno ed eseguire esercizi specifici per i muscoli perineali, tanto utili durante il parto.

Per un approfondimento: http://www.madrepernatura.it/

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