Molte delle lettere che mi inviate sono incentrate sul tema del tradimento.
Aldilà dei motivi per cui si tradisce, per i quali è reperibile una vasta letteratura e sul dubbio se confessare o meno un tradimento, sul cui tema è già presente un articolo in questo blog, mi viene chiesto se è possibile perdonare un tradimento.
Il tradimento fa parte dell’amore, perché solo se si vuole bene o si ama, ci si sente traditi.
Non ci sentiamo traditi da un estraneo, ma sempre da chi ci è vicino: amici, familiari, amanti, coniugi.
Ma come si reagisce ad un tradimento?
Ci sono molte possibili reazioni sia emotive, che comportamentali; una delle prime reazioni emotive è il trauma, l’immensa delusione, che è quasi sempre seguita da un cambiamento nella percezione del partner, prima lo idealizzavamo, lo vedevamo perfetto ora lo vediamo un “mostro”, ne neghiamo il valore come individuo umano.
Tutto ciò che c’era di positivo in lui/lei scompare, la dimensione della fiducia viene distrutta e con essa il collante che tiene insieme l’immagine e il valore che diamo al nostro partner. Si travalicano i confini dell’intimità, poiché si è permesso a un terzo estraneo di fare ingresso nella dimensione della coppia, si perde la stima, poiché l’altro, non è stato in grado di confessarci un disagio e ha sopperito alle sue mancanze altrove, poiché l’altro non ci ha protetto, per questo siamo in pericolo. Non sappiamo più chi è il nostro partner, non ci sentiamo più al sicuro, nemmeno con noi stessi, poiché è nella coppia che avevamo riposto anche la nostra identità di donne/uomini, padri/madri.
Una delle prime reazioni a livello comportamentale invece è la vendetta (sia immediata, che successiva); essa ha il solo scopo di scaricare dell’energia, il rancore per la perdita e per la delusione e di ristabilire l’equilibrio tra i due (“uno pari”), ma a livello affettivo e spirituale porta con sé solo una perdita di consapevolezza ed evita inoltre la fase della sofferenza e dell’accettazione, aggravando la perdita di stima, identità e intimità.
La difesa successiva è il cinismo: l’amore non esiste, l’amore è solo una delusione, ma il cinismo è solo l’altra faccia dell’idealizzazione e agli estremi, si sa, non v’è virtù.
Il cinismo è una difesa pericolosa perché si instaura nella mente del soggetto alterando la sua modalità di pensiero. La persona “cambia le sue convinzioni sulla vita, sulle persone e sull’amore” e quindi lascia che l’esperienza negativa intacchi il concetto di vita, fede e amore in generale.
Nelle coppie che decidono autonomamente di provare a superare il tradimento s’instaura poi la dinamica del senso di colpa, della sfiducia e del ricatto.
Questa è una dinamica di potere, ci s’illude di poter controllare il rapporto per renderlo esente dal tradimento: telefonate, messaggi, prove d’amore, inseguimenti, pedinamenti..etc..
Qualunque coppia che intenda invece superare insieme un tradimento, deve accettare due condizioni essenziali: da un lato intraprendere il cammino del perdono e dall’altra quello del sacrificio narcisistico.
Il perdono è un cammino lungo e di grande sofferenza, che richiede estrema maturità affettiva, perseveranza ed elevazione spirituale in entrambi i partner; stesso vale per il traditore, che è chiamato invece ad un sacrificio narcisistico per il bene della coppia.
In questo senso, il tradimento riguarda entrambi i partner: ognuno ha le sue responsabilità e la coppia che riesce a superarlo è quella che s’impegna in un progetto di accettazione e riconoscimento.
Il traditore semplicemente s’illude che l’ideale non sia morto, ma possa ritrovarlo con un altro partner, senza sospettare che puntualmente si troverà allo stesso bivio.
Il traditore non deve incappare inoltre nella tentazione di giustificarsi perché afflitto dai sensi di colpa, deve accettare i suoi limiti ed assumersi tutto il peso della colpa; colui che si giustifica intacca ancora di più la dimensione della fiducia.
Il tradimento distrugge l’ego, svela al soggetto che “l’amore non è ideale, non è perfetto, che l’altro non è perfetto, ma soprattutto che non lo sei tu”, per questo chi perdona un tradimento passa da una dimensione infantile dell’amore a una dimensione differente: “Il tradimento è il lato oscuro dell’una e dell’altro, ciò che conferisce loro significato, ciò che li rende possibili” Hillmann.
Nel rapporto di coppia si è sempre in equilibrio tra la voglia di appartenere all’altro e quella di mantenere la propria libertà e la propria individualità e solo chi riesce a mantenere questo equilibrio non rischia di tradire. Il possesso dell’altro è aihmè una mera illusione.
In due la vita è più semplice da un lato, ci si sente protetti, ma da soli ci sente più liberi e spesso chi tradisce sta lanciando un SOS all’altro partner: “sto soffocando”, “mi sento oppresso/a”, “chi sono io senza di te”?, oppure “mi sento solo/a”, oppure ancora, “basta voglio un cambiamento”!
Tradire è rivoluzionare, è reclamare la propria identità e vale per tutte le sfere delle relazioni, non solo quella di coppia.
Anche da bambini e da adolescenti, per crescere abbiamo dovuto tradire i nostri genitori, perchè con il loro desiderio di possesso tendono ad impedire la libera espressione dell’individualità del figlio e a voler affermare il proprio ego invece di amare in modo incondizionato: “ti amerò se tu farai questo, o se tu sarai questo o quello, altrimenti, mi deluderai e io soffrirò“.
Io sono me stesso/a, non sono ciò che tu vuoi che io sia.
Molto spesso chi tradisce, si è finto/a un’altra persona per accontentare chi ama, ma alla fine, ha tradito solo se stesso/a, rinnegando la sua vera identità e per questo, nella sua debolezza, la ricerca altrove, tranne che in se stesso/a.
Il tradito e spesso meno consapevole, perché deve fare i conti con la svalutazione del sé, con la solitudine, la delusione in cui viene abbandonato/a e ha bisogno di maggiore tempo per poter arrivare alla dimensione del perdono.
Molto spesso ciò non è neanche possibile, perché l’altro reitera il danno, continuando a mentire per non compiere il sacrificio narcisistico e rinunciare all’ideale.
E’ dura farcela da soli, senza il sostegno di un mediatore o di uno psicologo/a, ma molti si vergognano e sono reticenti nel chiedere aiuto.
Se anche tu sei stato/a tradito/a, contattaci, ti aiuteremo a superare questo brutto momento!
Sono stata tradita dal mio moroso con la mia migliore amica
Grazie x le risposte