LA GESTIONE DEI FIGLI CON UN EX PARTNER NARCISISTA: TRA SENSI DI COLPA E ALIENAZIONE PARENTALE
Articolo scritto ascoltando: Hey You – Pink Floyd DON’T GIVE IN WITHOUT A FIGHT
Questo articolo è dedicato a tutti i miei pazienti, (uomini e donne) che hanno avuto dei figli con partner narcisisti e che ogni giorno si battono con onore e umiltà, superando grandi ostacoli, ingoiando provocazioni e torti, portando avanti il loro compito di genitore con perseveranza, compiendo sacrifici e rinunce, impegnandosi in lunghe terapie e lottando fino allo sfinimento fisico ed economico per i loro diritti e quelli dei loro figli.
“I rapporti familiari appartengono ad un piano a cui non si applicano le regole comuni di giudizio e condotta. Sono un labirinto di tensioni, litigi e riconciliazioni, la cui logica contraddice sé stessa, la cui etica ha radici in una giungla accogliente, e i cui valori e criteri sono distorti contro lo spazio curvo di un universo chiuso in se stesso.
È un universo saturato di ricordi- ma ricordi da cui non si è tratta alcuna lezione; saturato di un passato che non fornisce alcuna guida per il futuro. Poiché in questo universo, dopo ogni crisi e riconciliazione, il tempo ricomincia sempre da capo, e la storia è sempre all’ anno zero.” Koestler (1991) – Fonte AIPG Associazione Italiana Psicologia GiuridicaCosa succede se si hanno dei figli con un/una persona affetta da DNP e non è possibile applicare il NO CONTACT?
Quante volte, molti di voi evitano di separarsi per paura di lasciare i figli da soli con loro, lontani dal vostro controllo amorevole, ma spesso anche necessario?
Le domande che più spesso ci si pone sono: come farò a crescere un figlio con un partner o ex partner narcisista? Come potrò dar loro l’esempio di cosa sia veramente una coppia e un genitore valido?
Eh sì! partner o EX partner cambia poco, perché i narcisisti di base non saranno buoni genitori né all’interno della famiglia, né da separati. Certamente la situazione cambia in base al livello di gravità della personalità oppure al tipo di personalità (se siamo dinnanzi a un overt o un covert o a un mix di questi tratti e a che livello di patologia).
In generale per i narcisisti, i figli sono estensioni egoiche, oggetti da reclamare, che devono confermare la loro grandiosità oppure banalmente “strumenti” per proseguire a mantenere un controllo sull’ex coniuge o nei casi peggiori fonti di approvvigionamento emotivo (li trattano come fidanzatini/e, fratelli/sorelle maggiori/minori o genitori sostitutivi).
Generalmente i narcisisti mantengono con la società una “doppia faccia”: fuori casa sono amorevoli e si vantano dei loro figli, mentre in casa cambiano atteggiamento e si rivelano spesso assenti, distratti, intrusivi, controllanti, severi, anaffettivi ma sempre e comunque ansiosi infantili ed egocentrici.
Per questo è sempre molto difficile stanare la loro ambivalenza e far cadere la loro maschera. Sono persone che soffrono, ma il loro disturbo fa anche soffrire gli altri, per questo ci si concentra sui figli e sulle conseguenze che i loro comportamenti patogeni possono avere sul partner co-dipendente e sui figli.
I genitori narcisisti allevano i figli alla dipendenza affettiva confondendoli con le loro assenze e le loro strategie di seduzione, sedandoli con oggetti, regali e gesti di grande impatto, ma privi di reale sostanza ed allenandoli cosi alla dissonanza cognitiva. “in fondo ci vuole bene… è fatto così… ha sofferto da piccolo… bisogna capirlo…però è anche buono…”, “. mamma è anaffettiva perché nessuno l’ha mai amata ha sofferto è sola, dobbiamo fare qualcosa per lei, come fa senza di noi? Lei si sacrifica ogni giorno” …
I figli dei narcisisti portano sulle spalle la croce del dramma o del trauma familiare. E i sensi di colpa sono i chiodi che la tengono ben salda. Il genitore narcisista è quello che regala la macchina ai figli, ma non c’è a Natale e se c’è li tratta male, che oggi li definisce “una disgrazia” e domani “il suo più grande dono”, ma in modo subdolo e viscido gli rimanderà sempre quella sensazione di essere “un peso”, un fardello pesante e noioso: “tu sei il motivo della mia insoddisfazione ed infelicità” oppure “sei l’unico motivo della mia felicità”.
Il genitore narcisista è quello/a che è invidioso dei figli per questo devasta la loro autostima e si mette sempre al loro livello in modo competitivo più o meno diretto.
Il senso è: senza di me (o qualcuno) non puoi farcela e dato che mi devi la vita, inizia a pagare… anche se sarai sempre in debito…. Se il rancore verso l’ex partner è alto, il genitore narcisista vedrà in parte quel figlio come “la disgrazia che lo/la lega a quella persona” oppure “l’unico motivo per cui vive e l’unica cosa bella che gli ha lasciato”, ma in entrambi i casi i figli pagano le conseguenze.
Ecco perché molto spesso, piuttosto che separarsi e decidere o meno per la “condanna a morte di una famiglia”, il partner co-dipendente tende a rinforzare il suo masochismo relazionale in nome del “mantenimento della famiglia” o per “paura di togliere il figlio al padre/madre”; di base però non fa altro che permanere nell’invischiamento narcisistico dando ai figli un esempio dei legami come “torturanti, persecutori e altamente tossici” oltre a trasmettere un’immagine di se stesso come fragile ed impotente. Se consideriamo che nei casi di collusione narcisistica il partner co-dipendente è il filtro di tutta l’energia negativa e il bersaglio di ogni colpa da parte del/della narcisista, resta facile capire perché nonostante l’infelicità molte persone restano letteralmente “frizzate” o “paralizzate” in matrimoni disfunzionali.
In questi sistemi familiari invischiati e disorganizzati i figli possono ricavare solo disagio, soprattutto se la coppia mantiene l’equilibrio attraverso un elevato livello di conflitto o se il partner co-dipendente ha perso completamente l’autostima e la bussola, sviluppando nel frattempo sindromi ansioso depressive associate all’abuso del partner, che di fatto la/lo distolgono dal poter sviluppare una genitorialità sana.
E allora chiediamoci: quanto è vero che “lo faccio per i figli” e quanto è vero invece che “non riesco a salvare i miei figli perché non riesco a salvare me”? I narcisisti vogliono stare al centro dell’attenzione e quindi in casa, si respira aria tesa (nei casi più fortunati), perché tutto gira intorno a sua maestà il/la bambino/a d’oro e non sto parlando dei figli. I figli dei narcisisti (se non si identificheranno con l’aggressore o con la vittima, in base al ruolo che assumeranno in famiglia) saranno certamente strumentalizzati in qualche modo. In linea generale sono “wise baby” bambini precocemente adultizzati costretti a fungere da mediatori, da “termostato” del livello di tensione ansia e/o aggressività in casa”, essendo privati di fatto del loro diritto ad essere bambini.
I figli dei narcisisti sono quelli che non fanno casino per non irritare papà o mamma oppure che imitano il genitore narcisista per non soccombere o che ancora si occupano dei fratelli o sorelle che vengono presi maggiormente di mira come capri espiatori.
Molto spesso divengono “partner affettivi sostitutivi dei loro genitori”, soprattutto del genitore verso cui nutrono più ansie (narcisista dominante) oppure verso quello più depresso (co-dipendente).
Una cosa è certa, se il livello di conflitto è alto (e parliamo sempre di casi di gravità medio-bassa) la soluzione migliore è sempre separarsi, avvalendosi di una mediazione familiare e una terapia di coppia orientata alla risoluzione del conflitto, per evitare che questo venga trasposto sui figli dopo la separazione. Nei casi molto gravi occorre affidarsi a legali idonei e forze dell’ordine oltre che a psicologi specializzati.
È molto importante circondarsi di persone che VI CREDONO e che possono fornirvi reale sostegno con i figli. Troppo spesso dopo la separazione, spariscono tutti, sia perché quasi certamente sono stati triangolati nei conflitti, sia perché si tratta spesso dei familiari e/o degli amici dell’ex-coniuge; i narcisisti negli anni ti isolano, depauperano le risorse affettive e sociali dei loro partner, per questo le vittime sono quasi certamente candidate alla depressione, alla gestione di un ex-partner molto ostativo, il che limita anche la possibilità di uscire, distrarsi e creare una nuova rete di amici.
I genitori narcisisti collaborano poco sul piano pratico ed economico, (se non in modo strategico e seduttivo per fare bella figura) anzi se possono “fare il dispetto a quella/quello …… del mio ex marito/moglie” lo fanno senza considerare che le conseguenze si riversano sui figli e per questo nei primi tempi della separazione il partner co-dipendente affronta anche la vittimizzazione secondaria da parte di chi “fortunatamente” non capisce perché quella persona abbia esitato così a lungo e non riesca semplicemente a scrollarsi di dosso la faccenda. Il partner co-dipendente e genitore affidatario affronta un intenso periodo di stress, isolamento provando un senso profondo di solitudine che solo un legame disfunzionale basato sulla deprivazione e l’abuso psicologico (a volte anche fisico) può generare.
Se siete fortunati dopo qualche tempo, se il conflitto non sarà più “nutriente”, i narcisisti si rassegneranno (sempre che incontrino avvocati onesti) e le dinamiche saranno più gestibili (chiaramente nei casi di media-gravità); i casi più gravi divengono ahimè teatro di tribunali, con il coinvolgimento di terze figure professionali (psicologi CTU/CTP, assistenti sociali) e lunghi anni di battaglie legali, nelle quali se siete fortunati (e il partner narcisista ha poco denaro o un/una nuova partner), eviterà di giocare a lungo la carta dei ricorsi in giudiziale o della valutazione della salute mentale dell’ex coniuge.
In caso contrario, con la voglia ossessiva di punire l’ex partner, la boria, il protagonismo e la rivalsa, viene meno la tutela del minore in termini di estraneità dal conflitto di separazione, perché a quel punto la legge tutela il minore avviando tutta una serie di procedure legali e assistenziali molto lunghe e stancanti, nelle quali spesso i figli crescono assistendo di fatto alla prosecuzione del conflitto tra i due ex coniugi nei tribunali e pagandone pesanti conseguenze psicologiche.
In generale però se i figli sono affidati al partner più sano, nonostante il periodo di depressione e di necessaria guarigione che si dovrà affrontare, i figli beneficeranno di un ambiente meno teso per la maggior parte della settimana e potranno godere almeno di UN genitore adulto che li sostiene.
Il genitore narcisista (se non grave) a quel punto diventa una figura più marginale, non necessariamente meno pericolosa a livello psicologico e questo va valutato ad personam, adattando consigli e azioni al caso specifico.
Inutile la rabbia, il senso di rivalsa verso il partner narcisista. Voi non sapevate che dopo poco tempo dal matrimonio/convivenza o dopo la nascita dei figli questi aspetti patologici si sarebbero slatentizzati in modo così netto… non sapevate che anche voi alla lunga non avreste potuto resistere nella sopportazione dell’abuso narcisistico in nome dell’amore incondizionato.
I narcisisti sono persone che soffrono di un disturbo di personalità, dobbiamo “accettarlo” non viverlo come “una condanna”, “una punizione” oppure percepirli come persecutori limitandoci la possibilità di rinascere. Tanto del loro potere sta proprio nel fatto che voi non ce la farete e resterete sempre “danneggiati” da questa unione fallita “per colpa vostra” mentre loro si rifanno una vita o spendono soldi alla faccia vostra (non conta uomo o donna che sia). È solo un bluff… il vuoto, il dolore, restano e la loro è una condizione stabile, la vostra può migliorare.
E quanti pensieri di giudizio e di colpa abbiamo dentro? Quanti schemi masochistico sacrificali, stereotipi di genere e di ruolo subiamo? La brava donna deve comportarsi così, l’uomo vero fa così, non hai la mentalità della famiglia! l’amore è sofferenza e sopportazione! Quanta segregazione di genere troviamo nella cultura italiana? Per amore bisogna battersi… un vero marito/moglie fa funzionare le cose… le famiglie non si sfasciano… se il tuo partner si comporta così si vede che è anche colpa tua, … come faranno i bambini senza la madre/padre, … come faro ‘senza il sostegno del partner… te lo/la sei scelto/a e te lo/la tieni! etc… Quante volte queste paure, queste convinzioni sono rinforzate dai giudizi severi dei nostri genitori, di amici e parenti che pur in buona fede, non comprendono la situazione?
Quante volte questi genitori colludono con l’ex partner e si fanno triangolare?
Ecco perché nelle sedute mi sento spesso chiedere: come farò a crescere un figlio sano con un/una narcisista?
Non possiamo evitare ogni trauma, ogni sofferenza, non possiamo proseguire a celare questa verità dietro lacrime che versiamo in bagno, dietro all’auto-gaslighting che ci facciamo e la dissonanza cognitiva in cui stagniamo.
Una cosa però è evidente: un figlio a cui si garantisce con sforzo e impegno un ambiente affettivo più sano, lavorando su sé stessi, chiedendo aiuto ai terapisti, imparando a contro-manipolare e nei casi gravi affidandosi a legali esperti, si può ottenere la pace, almeno tra le quattro mura.
Occorre essere molto attenti ai confini e a non cadere nelle manipolazioni.
Mentirei se vi dicessi che non dovrete gestire le manipolazioni mentali che i narcisisti operano sui figli in modo diretto (overt/minacce etc) o indiretto (covert/vittimistico) anche e soprattutto in termini di alienazione parentale, ma con il tempo i figli sapranno valutare bene da soli. In altri casi capita approfittino del conflitto per colludere col genitore di turno sulla base delle loro esigenze personali, manipolando i genitori sui sensi di colpa (ripetendo lo schema affettivo che gli è stato propinato), ma in questo caso è perché si sono sentiti certamente da un lato viziati dal genitore narcisista e dall’altro controllati, colpevolizzati eccessivamente e/o poco amati dal co-dipendente depresso e rancoroso. Nulla su cui nella maggior parte die casi non si possa lavorare.
Per approfondimenti: Con l’espressione “alienazione parentale” ci si riferisce a quelle situazioni nelle quali è in atto un processo di rifiuto psicologico da parte di un figlio di uno dei due genitori per via dell’influenza dell’altro genitore. Si tratta di un meccanismo che tipicamente si verifica nel contesto di una separazione coniugale o di un divorzio, specialmente quando la conflittualità tra i due coniugi è molto accesa e ha per oggetto la custodia dei figli.
Lo psichiatra Richard Gardner ha per primo osservato questa dinamica familiare e l’ha posta all’attenzione della comunità scientifica nel 1985 definendola come una vera e propria “sindrome “che colpisce figli di genitori separati/divorziati (PAS, Parental Alienation Syndrome). Gardner osserva che la PAS sarebbe il risultato di una sorta di “lavaggio del cervello” dei figli da parte di uno dei due genitori (genitore alienante) nei confronti dell’altro genitore (genitore alienato) realizzato attraverso una campagna denigratoria fatta di astio, disprezzo e rabbia.
Tale campagna denigratoria avrebbe come risultato l’insorgere di sentimenti di paura, ostilità, rabbia e diffidenza dei figli nei confronti del genitore “alienato” con la possibile conseguenza di una rottura più o meno definitiva della relazione parentale. (https://www.milanopsicologo.it/separazione-coniugale-e-divorzio-la-sindrome-da-alienazione-parentale).
Dottoressa Silvia
Grazie
Non ce l’ho fatta a leggerlo
Tutto..
Sono stato sopraffatto dal dolore, dalle lacrime dalla rabbia dal senso di ingiustizia
Profonda
Bisognerebbe far leggere questo trattato obbligatoriamente a tutti quelli che operano intorno alle separazioni e sopratutto a tutte quelle coppie che decidono di separarsi
Non trovo i termini ne ci sarebbero credo.. per dirle della mia gratitudine..del sentire che esiste chi come Lei
Sa disegnare i profili della sofferenza che si annida in queste situazioni, piango ma so che qualcuno sa perché.
Grazie Infinite
Buon tutto di cuore
GraZie dottoressa la sua argomentazione delle dinamiche delle vittime di narcisismo con figli corrisponde purtroppo a tutto ciò che noi madri ,nel mio caso ,dobbiamo vivere quotidianamente con i nostri figli e tutte le tutele che tentiamo di dar loro al fine che questo disturbo di personalità’ che ,nel caso del padre dei miei figli è perverso ,venga compreso in caso di separazione anche dal giudice in fase di affidamento e con i giusti supporti si servizi psicologici e sociali che nei casi più gravi come quello del padre dei miei figli ritengo essere di sostanziale importanza
Provengo da una famiglia con un padre che soffriva del disturbo della personalità narcisista (ne ho preso coscienza solo.ora che lui è passato a miglior vita).Ho sposato un uomo simile,(20 anni di matrimonio tossico con tre creature…due delle quali ormai maggiorenni e con forte vissuto di dissonanza cognitiva con conflitto fra la realtà e ciò che gli si dice).
Mi separai 10 anni fa ma i due figli maggiorenni ora non nutrono affetto verso me…solo rabbia ed incolpano me di tutti i loro problemi psicologici.
Sto lavorando su di me per uscire dalla depressione ..ho tentato di tenere la famiglia unita ma è impossibile.
Solo il figlio più piccolo sembra nutrire affetto per me…e sembra equilibrato in quanto è cresciuto solo con me e la sorella maggiore (che ormai se me è andata via di casa…pratica nomadismo fra casa paterna e amici).
Il primogenito fin dall’eta di 14 anni vive solo con il padre che adora.La sorella odia tutta la famiglia tranne il fratello piccolo.
Vorrei trovare una figura professionale specializzata in questo campo.
Molti amici non mi credono in quanto il padre si presenta molto bene.
Se la dottoressa Silvia può fare consulti online sarei disposta a provare con piacere.
Grazie.
Sono figlia di una madre narcisista e di un padre che si è immolato per la famiglia ,ma non è riuscito a proteggere ne me ne mio fratello da una situazione così avvilente ed alienante.mio fratello è rimasto vittima di un grave incidente.mio padre si è ammalato ed è morto. Io spesso lo ho detestato e l’ho allontanato a causa delle campagne di denigrazione di mia madre.Ora ho capito tutto…
Ora però lui vive dentro me e mi da la forza di sorreggere me e aiutare come posso mio fratello.sono sola e a volte disperata, ma ho ancora la mia Vita è lotterò sempre,senza tregua.
Dott.sa io non voglio arrendermi noto sbalzi nel modo di approcciarsi di mio figlio, vedo nel progredire della crescita del bimbo la maschera narcisistica forgiata dai comportamenti della madre prendere forma…gli parlo, gli dedico attenzione il più possibile compatibilmente a quello che è di fatto il ménage di un’uomo solo.
Passo ogni giorno libero e non, in cui mi è possibile, al bambino, lo curo gli dó attenzione ma sento che la presa dall’altra parte (visto il tempo trascorso con la controparte) è sempre più forte…ho qualche possibilità di salvarlo dal divenire a sua volta un narcisista o devo rassegnarmi?
Mai nessuno mi aveva detto in maniera così esplicita cosa mi era capitato…eppure psicologi ne ho visti tanti. Ho rivissuto la mia triste esperienza in un matrimonio con un narcisista patologico. Ora sono salva!
Grazie infinite
Dopo 23 anni ho rivisto la mia storia sono in fase di separazione ora so cosa spetta ai miei figli
Gentile dottoressa,
Io mi sono separata nel 2009 con tre figli, ma lui non è mai completamente uscito dalla mia vita.
Per i figli non ha mai fatto nulla, se non offese e regali (anche in denaro, mentre io non ero d’accordo a riempirli di cose inutili e non meritate in certe situazioni) . E’ sparito completamente per anni e poi si è rifatto vivo. Va via e poi ritorna.
Il problema è che non è facile trovare degli psicologi esperti perché loro stessi vengono manipolati.
una delle mie figlie era seguita da uno psicologo che le diceva ( ora lo ha cambiato) : “ma se tuo padre ti da i soldi e ti mantiene, vuol dire che a suo modo ti vuole bene “ . E’ proprio questo l’errore!!
Senza contare che all’inizio, quando cercavo di recuperare il matrimonio ( solo io) , un altro psicologo mi disse: “ per i figli è meglio avere un padre così, che non averlo proprio “. Giuro che, col senno di poi, avrei preferito essere vedova con figli orfani ( il dolore è qualcosa di superabile con l’aiuto di un professionista, ma un soggetto affetto da un disturbo mentale ti distrugge psicologicamente giorno dopo giorno ) . La mia vita è irrimediabilmente compromessa. Sto recuperando economicamente, ma a questa età (55) dove vado? Lui sicuramente si aspetta assistenza un domani e per questo ci tiene in campana.
io sono salva da tre mesi con un narcisista bipolare .L’ho cacciato di casa dopo anni di violenza psicologica. mi ha uccisa ! per colpa sua sono piena di debiti perché a mia insaputa col mio nome ha speso tanti soldi . suo figlio adolescente non l’ha mai frequentato e adesso invece lo vuole sempre con lui e mio figlio non vuole più stare con me . ovviamente è colpa mia … ho 50 anni piena di debiti senza un lavoro e non ho più voglia di vivere ….
Buonasera,
Leggendo questo articolo, ho finalmente avuto chiara la mia storia e quella dei miei figli e sono grata a chi ha scritto così chiaramente cosa succede in una relazione tossica che toglie ogni energia e possibilità di vivere serenamente anche le esperienze più semplici della vita quotidiana.
Sono 7 anni che lotto in tribunale e non è ancora finita.
Grazie per avermi reso ancora più chiaro quanto sto vivendo e che è necessario ogni sforzo e supporto specializzato per uscirne e ricominciare a vivere.
Ho una bimba di quasi tre anni, e mi sto separando da un uomo che ho amato tantissimo, e che credevo potessi aiutare con il mio amore e con il mio ottemperare a ogni sua necessità; Dopo 13 anni, di cui 5 di matrimonio mi ha tradito nel peggiore dei modi, e non fa k fare ricadere sulla mia famiglia le sue colpe; io sto vivendo un periodo difficile per il senso di umiliazione,di abbandono, di fallimento, di solitudine, ma guardo la mia bambina e capisco che la mia sofferenza di oggi, affrontata e dissolta col tempo, la aiuteranno a non fare i miei errori, ne farà altri, ma non i miei o almeno lo spero per la sua felicità!
Salve, ho letto il suo articolo con attenzione e praticamente la storia. della mia relazione. ringrazio dio di avermi dato la forza di resistere anche se non è ancora finita. i giudici non tengono conto di una miriade di fattori. una storia come quella da Lei raccontata, nonostante le prove, ha avuto l’epilogo con l’affido esclusivo dei figli alla madre, e a me la coppa del padre persecutore. A 6mesi di distanza dalla sentenza il figlio grande, 14 anni, chiede di vivere con me. gioia infinità se non fosse per la consapevolezza che l’altro figlio si sarebbe allontanato sempre di piu’. Infatti credo sia questione di tempo. il piccolo resterà’ imbrigliato nei sensi di colpa innescati dalla madre, oltre alla sensazione di non essere amato da me. purtroppo è difficile relazionarsi, perché se concedo ne approfitta, se spiego, ragiono cercando di fargli capire dove sta la verità, non mi crede a prescindere, nemmeno con le prove.
Mi sto separando dopo 16 anni di matrimonio da un uomo che, ora comprendo, è narcisista. Ero una persona solare e aperta, ora sono sempre triste e con il senso di colpa perché la decisione l’ho presa io e perché sembra che io abbia un colpo di testa .Lo sto facendo per istinto, dopo tutto questo tempo. Ho colto il segnale di dolore di mia figlia che non si fa manipolare a differenza dei due fratelli maschi. Lotterò per loro, tirerò fuori tutta la mia forza perché ora so di non essere ingrata o arida come dice lui ma bisognosa di tornare a respirare a pieni polmoni. Per fortuna lavoro. In qualche modo cercherò di arrangiarmi e adattarmi. Ma fondamentale è la consapevolezza che può sostenere nelle scelte e guidare nelle decisioni. Quanto preciso è questo articolo , diretto, comprensibile e così calzante. Mi si è gelato il sangue a leggere ma per la prima volta mi sento capita. Grazie davvero.
Ho avuto una relazione durata anni, abbiamo cercato un figlio che però non è arrivato. Ho sofferto per questo, lo avevo immaginato come il padre perfetto per i miei figli. Leggendo tutte le testimonianze sopra, mi sorge il dubbio d’essermi salvata.
Una domanda Dott.ssa, il Dott. Giancarlo Dimaggio sostiene che con la terapia le persone affette da disturbo narcisistico di personalità possano diventare genitori accoglienti e possano essere genitori positivi. Lei cosa ne pensa?
Dottoressa,
Mi sono separata da una settimana… Mio figlio ha voluto rimanere con il padre narcisista … Sono devastata perché mio ha un atteggiamento di denigrazione simile al padre nei miei confronti e nell’ultimo anno ho riversato su di lui tutta la rabbia che avevo contro il padre. Ora mi sto disintossicando ma sono devastata per la mancanza di empatia e di dimostrazione di affetto di mio figlio completamente plagiato. Mi chiedo se riuscirò a « salvarlo » o se rimarrò tutta la vita con questo senso di colpa devastante
Salve dottoressa, leggendo parola per parola il suo articolo vedevo sempre di più comporsi il quadro chiaro di ciò che sto vivendo ormai da 18 anni, di cui 10 di matrimonio con 3 figli.. e solo ora capisco a pieno che il mio sentirmi sempre inadeguata, sempre al di sotto delle aspettative altro non è che la conseguenza di un rapporto malato. Oggi mi sento svuotata da emozioni, interessi e mi vedo spenta, ho difficoltà a svolgere a pieno il mio ruolo di madre poiché contrastata in ogni decisione e comportamento e sto assumendo la consapevolezza che con questo tipo di persone è impossibile trovare il giusto modo di ragionare e affrontare la vita. Le sue parole però non solo squarciano un velo ma finalmente mi fanno sentire capita, mi danno la forza di dire che non sono io ad essere folle, perché a volte il senso di smarrimento è così forte.. grazie dottoressa.
Buongiorno, mia figlia adolescente ormai per vari motivi non vede il padre da tempo e io stessa con lui non ci ho a che fare ( gli scrivo le cose più importanti ma ormai mi ignora) la ragazza è comunque seguita da uno psicologo, anche per altri motivi.
Io sono sempre tenuta a scrivere ciò che accade alla ragazza a mio ex marito visto che ignora tutto così?
Vedo in lui tratti narcisistici ma è una supposizione la mia. Grazie