Nonostante le percentuali di fallimento, ancora oggi il matrimonio è la strada scelta da molte coppie, vuoi per convenzione, vuoi per cultura, ma aldilà di questi aspetti, ci sono dei motivi per cui sposarsi può essere sano nella coppia?
Perchè nonostante molte coppie si lascino, ancora si sceglie il matrimonio?
La risposta è semplice, ci sono delle motivazioni socio-culturali e cioè per molti l’esigenza di conformarsi alla media, per altri vi è un vantaggio economico e cioè quello di potersi così svincolare dalla famiglia d’origine e poi vi sono anche gli aspetti emotivi, quali la passione, l’innamoramento e infine, si spera, una scelta sentita.
E’ chiaro che il matrimonio inteso come vincolo legale e contrattuale tra le parti è puramente una convenzione e attorno ad esso prolifera un business, che vede coinvolte attività commerciali, ma anche la stessa chiesa.
L’obiettivo di questo articolo quindi non è quello di evidenziare gli aspetti positivi o negativi del matrimonio da un punto di vista socio-culturale, poichè i vantaggi legali e sociali dello sposarsi sono ben chiari e spesso sono gli unici motivi per cui ci si sposa, ma di analizzarne i vantaggi o gli svantaggi da un punto di vista affettivo e di sfatare tutti i luoghi comuni su di esso.
La nuova coppia

Ogni nuova coppia è un nuovo nucleo a se stante, svincolatosi dalla famiglia di origine e con un suo progetto, che parte dalla scelta del partner, al consolidamento del legame per arrivare poi alla scelta della convivenza o del matrimonio.
La convivenza in tal senso, rappresenta una buona opportunità per la coppia di mettersi alla prova e di “rodarsi” per così dire in vista di un eventuale matrimonio.
Un patto segreto e un patto dichiarato.
Il legame tra due persone ha un duplice aspetto: uno affettivo, che riguarda appunto gli aspetti emotivi ed individuali e l’altro formale, che riguarda gli aspetti morali, i valori ed etici e quindi sociali.
Il legame è sostenuto sia dal progetto della coppia che dal valore simbolico dell’unione, vista come una terza entità, messa li a proteggere i due dal rischio di cadere nell’individualità: io, te e noi.
Il noi è una dimensione che è esaltata e affermata dal simbolo del matrimonio, perchè chi sposa i due innamorati, simboleggia l’affermazione del noi sull’io e cioè sull’individualità.
Sposarsi è quindi confermare a se stessi il desiderio di un progetto comune, ma anche affermarlo all’esterno.

Ciò non ha nulla a che fare con la Chiesa e con la religione. Ogni religione decide di celebrare il rito secondo le sue usanze, e ognuno di noi è libero di scegliere se celebrare un matrimonio laico o religioso, ma è importante comprendere che il senso più spirituale del matrimonio non perde il suo potere in ogni caso.
I legami sono spesso fallimentari poichè non vi è la confluenza tra questi due aspetti e cioè emotivo e morale e la convivenza spesso ne è la causa.
La convivenza è come il matrimonio, spesso sento dire.
Purtroppo non è così, poichè manca l’elemento essenziale che è l’affermazione e la celebrazione del progetto comune del NOI.
E’ chiaro che la dimensione del NOI va alimentata in entrambe i casi, perchè come accennavo prima, se manca uno dei due elementi, l’unione è debole.
Un altro aspetto spirituale interessante è la simbologia del numero TRE, il numero “perfetto”, le unioni basate sulla somma di 1+1 danno 2 e il 2 è un numero “instabile”; molte coppie ritengono quindi che la nascita di un figlio possa ASSESTARE questa manchevolezza, ma aihmè l’arrivo del terzo REALE, può solo che far crollare ciò che scricchiolava.

La coppia deve compiere il suo cammino verso il noi, superando le trappole dell’individualità e vincendo il suo bambino egocentrico interiore, per lasciar spazio all’amore incondizionato e cioè quello “genitoriale”.NON SIGNIFICA FARE DA PAPA’ O DA MAMMA AL NOSTRO PARTNER, ANZI!
Ognuno di noi deve maturare quale individuo INDIPENDENTE rispettare l’individualità dell’altro, passare dalla condizione di “bambino perenne” a quella di adulto indipendente e poi di “genitore” inteso come persona in grado di DARE oltre che di ricevere.
Chi si sposa credendo di trovare nell’altro la realizzazione dei propri desideri, resterà deluso e si troverà sicuramente dall’avvocato poco tempo dopo, in genere quando i figli sono abbastanza grandi da permetterlo.
Trovarsi un amante non serve a nulla. Nella maggior parte dei casi, siete voi che dovete crescere.
Chiedi e ti sarà dato. Mai affermazione fu più vera.
Passiamo ora a sfatare tutte quelle dicerie e quei luoghi comuni che i nostri genitori ci hanno tramandato e che spesso bloccano le coppie che vogliono sposarsi se non realmente, psicologicamente, creando dei preconcetti e delle aspettative IRREALISTICHE che poi vengono trasmesse nella coppia, generando il conflitto.
STEREOTIPI SUL MATRIMONIO
1. L’amore vince su tutto
FALSO: L’amore non vive di vita propria e non sopravvive indipendentemente da tutto il resto, ma va costruito, mantenuto e nutrito con grande impegno. Dovete iMPEGNARVI, non stare li a guardare e a lamentarvi!
2. Sposarsi costa molto
FALSO: Costa molto sposarsi così come impone la società. Sposarsi in comune, costa la marca da bollo, vi basterà un testimone, un bel vestito e un piccolo rinfresco per pochi eletti. Starete sicuramente nei 1000 euro. Ma in ogni caso SPOSARSI E’ UN FATTO ESCLUSIVAMENTE PRIVATO TRA I DUE PARTNER, parenti e amici, si facciano i fatti loro.
3. Mi sposerò quando avrò comprato casa e quando sarò pronto/a a “metter su famiglia”
FALSO: Molti si sposano solo quando sono pronti economicamente ed affettivamente ad avere figli, tuttavia il matrimonio è una questione che riguarda esclusivamente la coppia, la famiglia è un progetto che eventualmente ne può conseguire.
4. Se mi sposo allora devo fare figli
FALSO: la generatività e la progettualità possono avere molte sfaccettature, anche decidere di viaggiare in tutto il mondo, aprire un ristorante, fare insieme volontariato, allevare cani e gatti può essere un progetto.
5. Quando nascono i figli le donne cambiano/gli uomini si mettono “in pantolofole”
FALSO: ciò avviene in ogni caso, se state trascurando la dimensione del NOI, se subentra la noia, la routine e non c’è intimità, dialogo e condivisione di attività stimolanti.
6. Il matrimonio è la tomba dell’amore
FALSO: la tomba dell’amore è credere che il matrimonio sia la realizzazione delle proprie lacune affettive infantili.
7. Dopo il matrimonio non si fa più l’amore, le donne cambiano e pensano solo alla casa e ai figli
FALSO E VERO: Se vostra moglie dovesse comportarsi così è perchè non si sente corteggiata abbastanza
8. nel matrimonio ognuno deve avere il suo ruolo, la donna figli e casa e l’uomo lavoro e soldi: mia/o moglie/marito in quanto tale “deve”
FALSISSIMO: ogni individuo uomo o donna che sia ha diritto al suo spazio di realizzazione lavorativa ed economica o di svago. I compiti vanno divisi EQUAMENTE secondo gli impegni e le decisioni della coppia. Il futuro della coppia è LA PARITA’, prendete esempio dalle coppie nordiche!.
Nessuno DEVE qualcosa, ma DESIDERA COLLABORARE per la serenità della famiglia.
9. Dopo il matrimonio i parenti (suoceri) diventano invadenti

VERO: Accade però perchè noi, che vogliamo permanere pigramente ancora nello stato “bambino” li lasciamo entrare nei confini della coppia per comodità, lamentandone poi la presenza. Se noi mettiamo confini questi verranno rispettati.
10. Se ti sposi, TI ANNOI, diventi GRANDE cioè non esci più, etc
FALSO: questo dipende solo da voi e dall’
impostazione che date alla coppia, si tratta sempre di NON METTERSI SEDUTI, ma alimentare il vostro orticello, organizzarvi, decidere insieme ed AGIRE all’unisono.
11. Sposarsi è fare dei compromessi continui
FALSO: Nel matrimonio deve esserci DIALOGO E MEDIAZIONE tra i due partner non uno dei due che a turno cede ai voler dell’altro, macerando poi frustrazione e generando conflitti.
Concludo affermando che il matrimonio deve essere considerato la base, L’INIZIO DI UN PROGETTO, UN PUNTO DI PARTENZA, non un risultato, un punto di arrivo. Una coppia non hai mai un punto di arrivo, deve evolvere, crescere, essere flessibile per poter resistere.
Una coppia felice è una coppia che LAVORA SU SE STESSA OGNI GIORNO.
La strada giusta è sempre quella in salita.
D.ssa Silvia Michelini
Ciao! Il post è interessantissimo. Ho letto con piacere ogni particolare. Da quando convivo (4 mesi) ho aperto un blog che parla proprio della nostra coppia, della casa e della convivenza in generale. Ribattere che non ci sono differenze tra convivere e sposarsi è una cosa stupida, è vero come dite che nel matrimonio ci sono tante più implicazioni di carattere sociale. Il “noi” è ciò che di più importante esista dal momento che si sceglie di condividere la propria vita con qualcuno.
Pace 🙂
Eh si Ornella, la dimensione del NOI, è la dimensione TERZA, quella ESTERNA ai due elementi della coppia ed è quella che il matrimonio celebra e consolida. E’ chiaro che se questa dimensione non è immaginabile nella coppia per scarsità di maturità, non c’è nessun rito, nè convivenza che possa crearla.
Darò con piacere uno sguardo al tuo blog!
Un abbraccio
D.ssa S.Michelini