Schemi di relazione implicati nelle relazioni abusanti: perchè cadi nella trappola del narcisista?
Cos’è uno SCHEMA DI RELAZIONE?
Uno schema di relazione è un pattern di psicologico e affettivo, che orienta il comportamento di un individuo e che si forma in base alle esperienze relazionali primarie, definite legami di attaccamento.
L’essere umano possiede qualità affettive e sociali innate, perché lo sviluppo del sistema nervoso centrale alla nostra nascita non è completo; l’uomo, almeno per tutto il primo anno di vita (in particolare nel primo triennio), necessita di cure, amore, protezione e sicurezza costanti e adeguate al fine di garantirsi la sopravvivenza, non solo fisica ma anche psicologica.
E’ stato dimostrato infatti, che traumi relazionali precoci interferiscono con il normale sviluppo del SNC e esitano in veri e propri assetti di personalità definiti da Nicola Lalli “personalità post-traumatiche”.
Prima di morire il grande professore propose di inserire questa categoria diagnostica nel DSM, ma ad oggi, non troviamo nessuna categoria che possa definire queste personalità.
Uno schema di relazione sano è uno schema adattivo, cioè che favorisce la naturale evoluzione dell’individuo in termini di aumento di complessità.
Lo sviluppo cerebrale, infatti, segue un andamento sequenziale secondo un modello gerarchico e si basa su un principio evolutivo definito “esperienza dipendente”.
La nostra genetica cioè, ha bisogno di esperienze che garantiscano all’individuo l’adeguato terreno in cui poter sviluppare le sue potenzialità.
Tali potenzialità possono non svilupparsi o svilupparsi in modo distorto in seguito alla inadeguata risposta dell’ambiente ai bisogni primari del neonato.
Per inadeguata si intende ERRATA (discuria: cure presenti ma non adatte ai bisogni del bambino), ASSENTE (incuria: cure assenti, abbandono, deprivazione) O ECCESSIVA (ipercura: cure eccessive, vizi, pretese).
Ci possono poi essere traumi effettivi legati cioè ad eventi che irrompono precocemente nella sfera psichica dell’essere umano generando grande shock (terremoti, incidenti, lutti..).
Gli schemi possono quindi essere ADATTIVI (funzionali) o MALADATTIVI (disfunzionali).
Lo schema racchiude in se tutto quello che la persona sa e conosce bene, incluse le sue abituali difese, i modi con cui interpreta la realtà e quello che gli accade intorno.
Non importa se questi schemi generano sofferenza, scattano in automatico, perché le memorie relazionali sono depositate nelle aree più primitive del cervello e in questo senso, sono difficili da sradicare o da rendere coscienti.
Noi sentiamo che “siamo fatti così” reagiamo così e che sono gli altri a sbagliare (schema egosintonico, cioè in sintonia con noi) e in un certo senso restiamo attaccati al nostro dolore (resistenza al cambiamento).
Per questo serve un lavoro di terapia relazionale, con il terapeuta giusto, che sia preparato in ambito relazionale, ma possegga anche la maturità, la stabilità e le qualità affettive e psicologiche necessarie per garantire una buona alleanza terapeutica.
Un buon lavoro sugli schemi disfunzionali implica un’attenta analisi della formazione del legame di attaccamento, per questo si indaga sulle esperienze di attaccamento, sui bisogni primari e su come la nostra famiglia ha fatto fronte ad essi.
A volte anche un semplice differenza temperamentale madre/bambino, può innescare un attaccamento problematico, perché rende difficile al care-giver andare incontro ai bisogni del bambino.
Il lavoro sugli schemi relazionali è utile e può essere sia profondo (a lungo-termine) che sintomatico (a breve-termine).
Vediamo ora quali sono gli schemi relazionali disfunzionali associati al masochismo relazionale e che è spesso riscontriamo nelle persone che soffrono di dipendenza affettiva, impelagate di sovente in relazioni sado-masochistiche (relazioni tossiche con narcisisti patologici o borderline o con persone gravemente abusanti da un punto di vista psichico , affettivo o fisico).
Gli schemi che elencherò sono associati generalmente ad uno stile di attaccamento INSICURO che poi può esitare in AMBIVALENZA AFFETTIVA (conflitto tra amore/odio, vicinanza/lontananza, appartenenza/indipendenza-autonomia) O EVITAMENTO AFFETTIVO (isolamento, ritiro affettivo, anaffettività, rigidità ..)
SFIDUCIA/ABUSO. Questo schema si riferisce all’aspettativa che gli altri intenzionalmente facciano del male, imbroglino o cerchino di approfittarsi di noi per trarre vantaggi. I pazienti con questo schema verosimilmente durante l’infanzia sono stati vittime di abusi o erano trattati ingiustamente dai genitori, fratelli o coetanei.
DEPRIVAZIONE EMOTIVA. Questo schema si riferisce alla credenza che i propri bisogni emotivi primari (bisogni di affetto, di vicinanza, di amore, di accudimento, di essere ascoltati e capiti, di essere consigliati, indirizzati e guidati) non saranno mai soddisfatti dagli altri. Generalmente questo schema si sviluppa in bambini i cui genitori sono freddi o lontani o noncuranti dei bisogni sopra descritti.
ABBANDONO/INSTABILITÀ. Questo schema si riferisce all’aspettativa che presto si perderà qualcuno a cui si era legati emotivamente. La persona ritiene che, in un modo o in un altro, i rapporti stretti finiranno. Questo schema si sviluppa generalmente in bambini che hanno vissuto il divorzio o la morte dei genitori oppure sono stati lasciati da soli per lunghi periodi, ad esempio a causa di una malattia della madre.
INADEGUATEZZA/VERGOGNA. Questo schema si riferisce alla credenza di essere sbagliati internamente, tanto che se gli altri si avvicinassero se ne renderebbero conto e si allontanerebbero immediatamente. Questa sensazione di essere imperfetti e inadeguati spesso porta a un forte senso di vergogna. In genere questo schema si sviluppa in bambini i cui genitori sono stati molto critici e che li hanno fatti sentire indegni di amore.
FALLIMENTO. Questo schema si riferisce alla credenza di essere incapaci di riuscire in ambiti come la carriera, la scuola o lo sport. I pazienti con questo schema possono sentirsi stupidi, inetti o senza talento e spesso non si sforzano di far nulla perché credono di non farcela. Questo schema si sviluppa in bambini che sono stati molto criticati , ad esempio per le proprie performance scolastiche o sportive.
DIPENDENZA/INCOMPETENZA. Questo schema si riferisce alla credenza di non essere in grado di gestire con competenza e indipendenza le responsabilità quotidiane. Persone con questo schema si appoggiano spesso in modo eccessivo agli altri per prendere decisioni o intraprendere nuove attività. In genere i genitori di questi pazienti non hanno incoraggiato i loro bambini a essere indipendenti e a sviluppare fiducia nella capacità di prendersi cura di se stessi.
VULNERABILITÀ AL PERICOLO E ALLE MALATTIE. Questo schema si riferisce alla credenza di essere sempre sul punto di vivere una catastrofe (finanziaria, naturale, medica, penale, ecc.). Di solito almeno un genitore di questi pazienti era estremamente timoroso e veicolava al bambino il messaggio che il mondo fosse un posto pieno di pericoli.
INVISCHIAMENTO/SE POCO SVILUPPATO. Questo schema riguarda l’eccessivo coinvolgimento emotivo nei confronti dei genitori o del partner, accompagnato da una scarsa identità individuale. Questo schema è spesso causato da genitori ipercontrollanti e iperprotettivi che scoraggiano il bambino a sviluppare un distinto senso di sé.
SOTTOMISSIONE. Questo schema si riferisce alla credenza di doversi piegare al controllo altrui per evitare conseguenze negative. Spesso questi pazienti temono che, se non si sottomettono, gli altri si arrabbieranno o li rifiuteranno. Durante l’infanzia era generalmente presente un genitore ipercontrollante.
AUTOSACRIFICIO. Questo schema si riferisce al sacrificio eccessivo dei propri bisogni per aiutare gli altri. Quando questi pazienti prestano attenzione alle loro esigenze, spesso si sentono in colpa. Durante l’infanzia le persone con questo schema si sono sentite responsabili del benessere di uno o entrambi i genitori.
RICERCA DI APPROVAZIONE O RICONOSCIMENTO. Questo schema si riferisce all’eccessiva enfasi posta sul guadagnare l’approvazione e il riconoscimento degli altri a scapito delle proprie reali esigenze. I pazienti con questo schema sono in genere estremamente sensibili al rifiuto da parte degli altri. Di solito non hanno ricevuto amore incondizionato e accettazione da parte dei genitori nei loro primi anni di vita.
INIBIZIONE EMOTIVA. Questo schema si riferisce alla credenza che si debbano sopprimere le emozioni e gli impulsi spontanei, soprattutto la rabbia, perché qualsiasi espressione di sentimenti può danneggiare gli altri o portare alla perdita di autostima, all’imbarazzo o all’abbandono. Questi pazienti appaiono tesi e privi di spontaneità. Tale schema è spesso favorito da genitori che, direttamente o indirettamente, scoraggiano l’espressione dei sentimenti.
STANDARD SEVERI/IPERCRITICISMO. Questo schema si riferisce alla convinzione che qualunque cosa venga fatta non è mai abbastanza, che ci si debba sempre impegnare di più. Di solito i genitori di questi pazienti non erano mai soddisfatti e offrivano ai loro figli un amore condizionato e subordinato al successo, a scuola o nello sport.
PUNIZIONE. Questo schema si riferisce alla convinzione che le persone meritano di essere punite duramente per gli errori commessi. Le persone con questo schema sono ipercritiche e spietate nei confronti di se stesse e degli altri. Durante l’infanzia almeno un genitore aveva uno stile punitivo nel controllare il comportamento.
Se rientri in uno o più di questi schemi di relazione, certamente il tuo stile di attaccamento sarà insicuro, la tua autostima bassa e avrai la tendenza a ricadere sempre nelle stesse relazioni o ad incontrare sempre lo stesso tipo di persona.
Questo perché se ti senti vulnerabile, fragile, ….. se hai imparato che nella vita nessuno ti da nulla per nulla, se non ti sei mai sentito amato/a, ma in compenso “ami troppo”, se hai imparato che bisogna sottomettersi, che da solo/a non puoi farcela, che non vali abbastanza, che per essere amato devi meritartelo, …. che se sei donna devi sacrificarti, …..che sei un vero uomo devi riuscire a rendere una donna felice, perché altrimenti non vali nulla, non meriti nulla…..se le tue prime esperienze di vita affettiva sono legate alla deprivazione, al maltrattamento, all’abbandono, all’abuso (inteso anche come iperprotezione), certamente ti legherai a un narcisista o a una persona abusante, perché ti apparirà una persona forte, piena di vita, autorevole, affascinante, generosa, che da un lato di sopravvaluta (solo con te riesco ad essere ….) dall’altro ti conferma uno schema di svalutazione (non posso amarti perché sei sbagliato/a) e ti/si intrappola nella coazione a ripetere dei tuoi/suoi schemi disfunzionali.
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Dr.ssa Silvia Michelini
FONTE per la descrizione degli schemi
Istituto Beck
http://www.istitutobeck.com/schema-therapy-roma.html