Questo è un articolo ironico (ed autoironico), una lettura “leggera”, ma non troppo, che invita le donne a riflettere sul loro livello di autostima e sulle differenze tra uomo e donna. Per una volta, concentriamoci sugli aspetti positivi del maschile ed usciamo dalla visione negativa e svalutante degli uomini, dalla commiserazione, dalla lamentela, dalla passività e da tutte quelle abitudini, che ci rendono tristi e non ci aiutano ad avere successo nella vita!
E’ la solita vecchia storia, vi incontrate, vi innamorate e lui sembra quello perfetto per voi…
E’ l’inizio di un nuovo amore fatto di passione, di voglia di scoperta e di entusiasmi, il tutto condito da un micidiale cocktail ormonale.
Stare lontani anche solo per un’ora appare una fatica insormontabile, vi cercate, vi desiderate e ai vostri occhi tutto è perfetto, purchè lui resti con voi.
Dopo alcuni anni però, la fiamma inizia ad affievolirsi per lasciare spazio alla routine.
Qualcuno dice siano 3, altri 7; dalla mia esperienza come psicologa e come donna, ho potuto osservare che l’innamoramento (inteso come stato di ubriachezza molesta con evidenti sintomi di instabilità mentale e completa perdita della ragione) termina dopo circa 3/4 anni.
Il processo è lento ed inesorabile, non ve ne accorgerete, perchè nel frattempo – con tutta probabilità – siete stati presi entrambi da altre cose : il lavoro, la casa.. ed è raro che abbiate accanto una persona consapevole di ciò e che abbia desiderio di evitare che accada.
In genere l’uomo è pigro nella coppia e diciamocela tutta…lo siete anche voi! l’unica cosa che differenzia l’uomo dalla donna in questo, è che l’uomo non rompe le palle. La donna sì.
Improvvisamente la passione lascia il posto alla tenerezza, la spontaneità diviene un ruolo, la scoperta diventa piacevole prevedibilità e l’entusiasmo si trasforma spesso in criticismo. Dopo l’innamoramento inizia quella fase detta “disillusione”.
E’ come se ci togliessero improvvisamente delle fette di kiwi dagli occhi (i kiwi sono molto più salutari del prosciutto e sopratutto non sono cadaveri!).
Ciò che prima ci soprendeva, ora inizia a darci noia, anzi ci chiediamo come abbamo fatto ad innamorarci di un uomo che lascia i calzini sulla macchina del gas, si dimentica gli anniversari e spesso tentenna anche quando deve ricordarsi il nostro nome….
Come avete fatto ad innamorarvi di un uomo che prima non vi staccava gli occhi di dosso e ora non si accorge nemmeno se rientrate a casa con un jamaicano a cavalcioni?
La piccola smorfia che fa quando beve e che ai primi appuntamenti vi pareva assolutamente sexy ed irresistibile, ora appare come un’indecorosa ed insopportabile paresi.
La voracità che ha quando mangia e che i primi tempi pensavate fosse data dall’imminente rischio di morte a seguito di estenuanti nottate di sesso, ad oggi vi pare una scena dell’horror, completata da sguardi assassini (i vostri).
Perchè? Semplice….
Siete diventati simbiotici. Siete caduti nella trappola dell’ozio e della prevedibilità e credete ancora alle favole, a quelle che vi dicevano che “vissero felici e contenti”.
Con tutta probabilità siete delle brave personcine e credete che in amore vincano la disponibilità, le premure e cioè comportarsi come mogliettine assolutamente impeccabili.
Attenzione!!! la “mogliettina impeccabile” non è solo quella che tutti conosciamo e che conserviamo nell’ ‘immaginario collettivo: sottomessa, un pò sdrucita, silenziosa e ansimante, attende il rientro dell’amato alla finestra, trascorre tutto il giorno al supermercato e davanti alla TV per studiare quale piatto preparare al suo bel maritino, mentre smacchia il bucato coi bigodini in testa. Noi la chiameremo CENERENTOLA.
La “mogliettina sollecita” è anche la donna con le palle, ben vestita, istruita, quella super efficente, che è sempre pronta a darsi da fare per la famiglia, per il marito, per la casa e intanto lavora anche. Noi la chiameremo LA VALCHIRIA.
Per la Cenerentola e la Valchiria il risultato è lo stesso.
Lui guarda la partita, esce con gli amici, gioca a PES, ha sempre da lavorare, qualsiasi cosa pur di non stare con voi…..e in cuor vostro sperate che un giorno all’altro, quell’ ex principe azzurro, ora sbiadito e consunto da varie lavatrici, si accorga di tutti gli sforzi che fate per la coppia.
Le avete provate tutte, sia con le buone che con le cattive; gli avete parlato in modo chiaro e conciso (niente di più errato), vi siete lamentate (cosa ancora più errata con un uomo), avete flirtato con i passanti (ma lui stava guardando il culo di un’altra nel frattempo), gli avete cucinato tutto il libro di suor germana e lui vi dice che quella sera non ha fame.
Perchè? Semplice, perchè siete noiose e vi siete trasformate nell’ideale che l’uomo ha della donna UNA MADRE.
Un madre sottomessa (Cenerentola) o una madre onnipotente (Valchiria).
Ciò succede anche a noi donne, provate a pensarci “è così tanto un bravo ragazzo eppure non scatta la scintilla!!!”.
“è così un bravo ragazzo, ma...” e intanto lo tradite col più bastardo dei dongiovanni”….
Il principe azzurro in realtà non lo vuole nessuno….tutte vogliono il ribelle, ma la cosa ancora più assurda è che le donne hanno la pretesa di sposare il principe azzurro e trasformarlo in Brad Pitt nel film Fight Club.
Un uomo a questo ragionamento così complesso non ci arriva. Sposa in genere una iena mascherata da pecora ed insegue gazzelle per tutta la savana…
Nessuno vi dirà che il principe azzurro è gay e che a Biancaneve piacciono le ammucchiate, ma è così.
Come avete fatto a diventare LE MAMME? e come smettere?
vi regalo qualche pillola…..qualche piccolo suggerimento e spunto di riflessione…
1) Inizia a vivere come se esistessi solo tu: immagina come sarebbe la tua vita se lui ti lasciasse oggi?
Sei indipendente affettivamente? Cosa faresti senza di lui?
2) Stravolgi le tue abitudini (tutte)
3) Lavora sulla tua autostima: dal look, ai sogni lasciati nel cassetto a fare la muffa, a quei chiletti di più che hai lasciato si accumulassero..
3) Smetti di fare ciò che fa una madre e cioè AMARE INCONDIZIONATAMENTE ED ESSERE SOLLECITA E PREMUROSA.
4) Non svilire la sua mascolinità e non permettere che faccia altrettanto con la tua femminilità. Rispetta il tuo uomo! e non pretendere che lui ti rispetti, se tu non rispetti lui.
5) Permettigli di essere un uomo, dandogli il tempo di assumersi le sue responsabilità. Non indossare i suoi pantaloni e lascia che si esprima liberamente!
5) Smetti di parlare, di lamentarti e di essere depressa! agisci su te stessa!!
6) Inizia a concederti tutti quei piaceri e a fare tutte quelle cose che vorresti fare con lui, ma da sola.
7) Fatti delle nuove amicizie, esci, scordati il cellulare a casa. Se hai dei figli, lasciali a lui ed esci con le amiche, lascia che faccia il padre!
8) Esci con lui solo se ti va e non per fare la spesa! uscite solo se avete organizzato qualcosa di piacevole ed interessante
9) Se sei casalinga, trovati un lavoro, uno qualsiasi.
10) Se lui ti innervosisce, semplicemente, cambia argomento e scelglietene uno che non riguardi la casa, i figli, le bollette o il telegiornale…trovatevi un hobby di coppia!
Sei interessata a migliorare te stessa e la tua relazione?
scrivi a: psicologiacoppia@gmail.com
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Dott.ssa Silvia Michelini
Psicologa esperta in Affettività, Trauma e Relazioni. Ideatrice e fondatrice del Metodo Lei&Lui®
Psicologa esperta in Affettività, Trauma e Relazioni. Ideatrice e fondatrice del Metodo Lei&Lui®
Buongiorno dottoressa, ho letto il vostro articolo e ho visto esattamente me stessa da circa due mesi ho una relazione con un uomo che si comporta esattamente come lei lo descrive nel suo articolo,e di conseguenza altrettanto è il mio ruolo da sottomessa,nn ne posso davvero piu ci casco sempre, vorrei trovare l’uomo x me ma che non sia più come qst situazione. Ho 36 anni single e vorrei sposarmi x la prima volta in vita mia ed innamorarmi ed essere amata ma non accade mi dia dei consigli di come agire con me stessa grazie attento una vostra risposta
Salve Sonia,
se è interessata a lavorare sulla sua situazione a livello soggettivo, può consultare l’area del sito RICHIEDI UNA CONSULENZA.
Salve dottoressa , ho un grande problema spero possa aiutarmi a capire come devo procedere, io e il mio compagno le racconto in breve ci siamo conosciuti 5 anni fa ci siamo messi insieme dopo nemmeno 2 giorni e siamo andati a convivere dopo 6 mesi adesso sono 4 anni e 6 mesi che viviamo assieme ma le cose non vanno tanto bene , lui mi dà per scontata , usciamo il sabato sera con i suoi amici e facciamo solo quello che piace a lui se provo a dirgli che ho voglia di fare qualcosa di diverso inizia ad insultarmi prima non era così , non mi dimostra mai di tenere a me , da tutto per scontato io dal lunedì al venerdì lavoro dalla nonna l aiuto nelle faccende domestiche lui lavora ritorna la sera a casa , io purtroppo non ho più amiche o amici poiché mi sono trasferita nel suo paese quando siamo andati a vivere insieme sono sola , non guido e abitando in campagna e con mia suocera al piano sopra di me mi resta difficile potermi prendere cura di me stessa o indossare abiti carini poiché in campagna é impossibile ci sono sempre svariate cose da fare l orto gli animali e non posso di certo mettermi una mini gonna o truccarmi , inoltre non guido e non so come fare per risvegliare quella voglia in lui di amarmi , sono sincera siamo una coppia attiva sessualmente quella é l unica cosa che non é cambiata ansi é solo migliorata per il resto però va tutto a rotoli può darmi un consiglio m
Siamo Coetanee..anche io vorrei tanto trovare qualcuno e farmi eventuale famiglia, ma poi mi guardo intorno e resto molto delusa, perche’ ci sono casi umani in giro . Meglio soli che male accompagnati
Sono sposata da 20 anni con un uomo che all’inizio mi è apparso brillante e sicuro di se. Ma col tempo si è rivelato estremamente egoista. Alle mie richieste ha sempre risposto “non ci sono abituato”, “non ci avevo pensato”, “non mi interessa”. La sua capacità di provare empatia nei confronti del prossimo è pari a zero. Figlio unico, cresciuto con i genitori che lo hanno sempre considerato il migliore, il più bello il più bravo, giustificando ogni suo errore con “ma fanno tutti così”, è uscito di casa a 40 anni per sposarsi con me.
Ho fatto la donna e l’uomo per venti anni e continuo a farlo, ma la stima si è sciolta come neve al sole e l’amore pure. Io sono diventata cinica e assolutamente critica nei confronti del mondo maschile.
E’ arrivato il momento di TRADIRE.. in senso metaforico (ricercare chi è lei stessa) decida lei se lui o se stessa e se con un altro uomo o con un terapeuta 😀
è importante che lei riprenda in mano la sua vita con molta urgenza prima di cadere in depressione.
http://www.vittimedinarcisismo.com/richiedi-una-consulenza/
Stessa situazione solo che gli anni di matrimonio sono 7 e abbiamo un bambino vivace splendito sensibile E empatico
Salve dottoressa, vorrei sapere come funziona la consulenza, anche io ho alcuni problemi da risolvere, grazie.
Salve,
ecco il link
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oppure se interessata, invii un sms al 3398873385
L ho fatto e si è trasformato in un nevrotico abbandonato e la storia è finita. Direi che non funziona.
Ho letto quel che scrive ma, mi dispiace, non sono d’accordo. Come posso rimanere me stessa e non fare “la mamma” di mio marito se lui si comporta come se fosse mio figlio? Aspetta tutto come fosse scontato: il pranzo pronto in tavola, le mutande pulite nel cassetto, il letto rifatto ecc. Se gli chiedo di collaborare (non di aiutare perché siamo due adulti che convivono) mi chiede: dimmi cosa devo fare. COSA DEVO FARE? Dopo 37 anni di matrimonio non sai cosa devi fare? Se poi glielo dico prende tempo, rimanda o mi dice che non è capace. La colpa non è nostra ma di un’educazione maschilista che ingenera negli uomini la convinzione che in casa tutto gli sia dovuto. A niente serve parlare, spiegare o imprecare. Se lo facciamo diventiamo megere (o valchirie). Sono disposti a barattare la serenità e l’affetto con la loro libertà di fare quel che vogliono. Distruggendo così tutto: intimità, comprensione, feeling. Lei dice che dovrei fare da sola ciò che vorrei fare con lui. Ma allora perché sposarsi? Per avere un figlio che non cresce mai da accudire vita natural durante? In compenso il mio VERO figlio si è sposato ma con la moglie ha intrapreso un rapporto di reale parità e rispetto reciproco, con ruoli interscambiabili, interessi e iniziative in comune, oltre uno spazio personale libero che è sicuramente sano e necessario. Stanno bene e sono felici (e non da ieri, visto che convivono da 7 anni). Gli uomini devono maturare e rinunciare al comodo ruolo di eterno lattante, solo così ci potrà essere accordo e serenità per entrambi, perché nemmeno il maschio vive bene in una relazione combattuta e piena di amarezza e ostilità. In realtà paga caro il suo accudimento, molto più che se assumesse una colf.
La colpa non è nostra ma di un’educazione maschilista che ingenera negli uomini la convinzione che in casa tutto gli sia dovuto.
Sono concorde 100 percento e quindi lei che fa? prosegue a mantenerlo in questa illusione?
Lei ha fatto un lavoro OTTIMO come madre, si ritenga fortunata e intelligente sopra la media!
questo è un articolo leggero, che riguarda molto gli amori freschi, la fase di seduzione, la modalità femminea errata di entrare in una relazione, non certo questa piaga irrisolvibile (il maschilismo) di cui lei lamenta.
COME DICE LEI: Se lo facciamo diventiamo megere (o valchirie).. ma se non usciamo noi dal fatto di non voler essere giudicate male, non saremo mai salve.
Purtroppo il femminismo non è la risposta, ma LA PARITA’ DI GENERE si!
Lei dice che dovrei fare da sola ciò che vorrei fare con lui. Ma allora perché sposarsi? Per avere un figlio che non cresce mai da accudire vita natural durante?
Posso assicurarle che gli uomini si adeguano al nostro atteggiamento. Lei è forse troppo buona e come ogni donna si snerva di CHIEDERE.. loro invece no! 😀 sta li il punto. .. ci vorranno ancora ANNI affinchè avvenga la magia, educazione emotiva e affettiva non improntata sulla segregazione di genere!
Lei è lungimirante e saggia, ma nel frattempo cosa fa? si lamenta perché il modello del suo matrimonio non aderisce ad un ideale?
Si prenda gli spazi di libertà intanto.. vedrà che suo marito si interesserà di più a lei, se non accade, esiste sempre il divorzio!
Buongiorno dottoressa, ho letto con interesse i suoi suggerimenti che riesco ad applicare ma poi crollo, ed inizio la fase di lamento verso il partner. Premetto che entrambi abbiamo 50 anni, stiamo insieme da 15 e fino a due anni fa abbiamo lavorato insieme ( prima nella sua azienda e poi nella mia) e vissuto sempre in simbiosi. Non è mai uscito senza di me mentre io avevo il mio solito giro di amiche. Lui abita con la madre che non gli ha mai permesso di dormire a casa mia; anch’io ho in casa la madre ma di vedute molto aperte per cui si fermava da me ogni sera per andarsene dopo la una di notte. Lui ha sempre insistito per andare a convivere ma i problemi e debiti di lavoro non mi davano la sicurezza di poter fare il passo. Negli ultimi due anni di lavoro insieme lui crea casini a livello economico mettendomi in difficoltà; lo allontano sentimentalmente per qualche mese pur lavorando insieme. Ad un certo punto lui decide di mollare tutto, preso dallo sconforto del mio allontanamento sentimentale e dai debiti suoi e se ne va a lavorare a 25 km di distanza. Subisce il pignoramento della casa, cosa che lo ha segnato molto ed in un certo senso mi incolpa di non averlo aiutato abbastanza.
Nel frattempo io chiudo l’azienda a causa sua ma capisco il suo stato.
Cerco di recuperare ma lui non si fida del mio amore per lui; lo riavvicino pian piano facendogli capire la responsabilità dei suoi errori e la mia impossibilità ad aiutarlo più di quello che ho fatto.
Sembra tornato la persona che era: affettuoso, amorevole, premuroso e sembra impaziente di andare a convivere con me, non appena trovo un lavoro ( a 50 anni non è facile)
Il problema è che da quando lavora in questa azienda mi chiama tre volte al giorno e mentre torna stiamo 30 minuti al tel, il tempo del suo tragitto di ritorno, mi chiama la sera prima di andare a dormire peró, pur abitando a due km di distanza, non accenna a vederci durante la settimana nemmeno dieci minuti. Dice che è stanco, si alza alle 5 e torna alle 19.30/20.00, fa un lavoro pesante, etc.
È capitato peró il compleanno del figlio del capo ed è tornato oltre la mezzanotte, quando sua mamma sta male torna prima e si fa in quattro, a volte si ferma 10 minuti al supermercato al rientro da casa ( che è ad un km da casa mia) ma non ha 10 minuti di tempo per vedermi!!!!! Quando glielo sottolineo mi dice che ho ragione che ci vediamo poco ma non fa nulla per cambiare. Il sabato mattina lavora, il pomeriggio si riposa e poi si va a cena ma alle 23 crolla da sonno. La domenica ci si vede al mattino un’ora, al pomeriggio riposa, ci si vede un’oretta e poi cena. Se gli chiedo di portarmi da qualche parte mi porta, dice che ha viglia di stare con me ma non fa nulla per organizzare.
Lui dice che se non stiamo insieme di più è per colpa del fatto che non abbiamo una casa dove stare insieme e che lui si stufa a stare in giro; mi sta bene ma quando non mi vede per 5 giorni penso che almeno mezzora davanti a casa, magari al mercoledì sera…..pretendo troppo? Mi sono lamentata più volte ma quando mi ha chiesto di vederci per un caffè, dopo 30 minuti dormiva al tavolo!!!!
Sono stanca di lamentarmi anche perchè poi lui, anche quando è con me nel weekend, sta sulle sue; ho provato a non lamentarmi, ad uscire per i cavoli miei: lui fa il geloso ( lo è sempre stato) e quando ci vediamo è super felice.
Non riesco a capire se non gliene frega nulla ma sta con me per comodità oppure aspetta veramente che io trovi lavoro per abitare finalmente insieme.
Capisco l’abitudine ma così mi sembra esagerato.
Forse io ora sono mi sento insicuraa causa del fatto che non ho lavoro e mi aggrappo troppo a lui.
Come comportarmi per capire?
Grazie
E’ una richiesta di consulenza molto orientata sulla sua situazione soggettiva, non saprei darle delle indicazioni generiche.
Valuti la sezione RICHIEDI UNA CONSULENZA.
Io sono nuovamente diventata l’animale domestico di casa. Ma forse non ho mai smesso di esserlo, come animale di casa vengo nutrita, e vestita (in tuta da ginnastica solitamente da pochi soldi).
Del resto ne abbiamo 3 di cani, e non ho avuto figli perché lui era sterile e NON AVEVA TEMPO per approfondire le analisi del caso. Mi sono rassegnata dolorosamente a questa condizione e mi sono inventata una passione da condividere, non avendone oggettivamente con lui. Cosa che per un certo periodo ci ha portato a vivere una certa socialità. Prima di tutto questo, lasciai i miei lavori in nero perché al massimo mi potevo comprare un paio di slip. Quindi mi sono dedicata alla cura di mia suocera malata terminale. (poi deceduta). Lui è un artigiano, non poteva essere presente in base alle esigenze del caso. Da allora non ho trovato più un lavoro ma mi sono orientata sul sopra citato hobby comune. Non stavamo male economicamente. Io non vado né dal parrucchiere, né dall’estetista o in boutique. Sono basica. Fortuna volle che fossi fortunatamente graziosa senza trucco e parrucco. Certo, ora a 53 anni tutte queste cose (e altre) le desidero, ma le ho sempre ritenute superflue. Attualmente vivo isolata in campagna in un paese straniero dove non ho contatti con nessuno. Allo stato brado. Come una amish. Non ho né luce né acqua. (Ci arrangiamo come si fa in campeggio, per semplificare).
E seppure non mi lamenti mai, perché sono io che quando lui torna a casa faccio la pagliaccia gioiosa, capita che gli chieda di considerare la mia solitudine che è oggettiva (non posseggo nemmeno un mezzo di trasporto), e di considerare il mio essere qui “incastrata” e i miei sentimenti di profonda solitudine.
Eppure lui non si sente affatto in obbligo di un tanto. Aspetta che mi passi la crisi. Cosa che mi faccio passare perché è un inferno che mi si ritorce contro. E poi tutto torna come prima.
L’unico suo lodevole obbligo è il lavoro, i suoi colleghi che non ha mai invitato da noi perché me li tiene a distanza, e le occasioni anche mondane (cene natalizie) che lui condivide con loro. Mentre per tutto dicembre, ad esempio, a parte fare la spesa, io non vengo portata a vedere neanche una lucetta natalizia (lo so è infantile) , ma anzi, lui si dedica anche i sabati al lavoro, anche se pare non gli sia stato richiesto o è un obbligo. È ovvio che una donna senza soldi suoi non si sia creata un gran circolo di amicizie fuori dal matrimonio, mi sono sempre fatta delle remore a spendere i suoi soldi se non per cose relative alla famiglia. Ho condiviso con lui le mie oramai sparite amicizie. Lui non ha mai fatto lo stesso. In verità non ne ha. Non nel senso che esce a giocare a calcetto. È fondamentale pigro. Ma seppur io le persone che ho conosciuto le ho fatte conoscere a lui, la cosa non è mai stata reciproca.
Non avete idea delle paranoie che mi sono fatta a questo proposito in questi 22 anni. No, non pensate alle sue probabili amanti. È pigro anche per questo genere di situazioni.
Non chiedo soluzioni. Tutta la rosa di suggerimenti già ampiamente valutati, mi risultano oggettivamente inattuabili. Volevo essere ascoltata.