LE REGOLE “INVISIBILI” NEI SISTEMI FAMILIARI NARCISISTICI
Una famiglia narcisista è un sistema nel quale i ruoli genitore-figlio sono invertiti da un punto di vista affettivo, mentre sul sistema regole vige una rigida dicotomia per la quale il genitore è Dio e il figlio resterà a vita un suddito, un principino/principessa senza libertà o un bambino bisognoso e inadeguato. I genitori sono al centro, non il figlio** perché per il genitore narcisista un figlio è uno strumento e per questo si aspetta che il bambino soddisfi i suoi bisogni e le sue aspettative irrealizzate e spesso irrealistiche. **anche quando i figli non sono trascurati e/o maltrattati, ma sono viziati, non sono realmente al centro, sono strumentalizzati, “pagati” per, addestrati al premio.
L’ipercura è considerata una forma di abuso o di pedagogia disfunzionale tanto quanto l’incuria e la discuria o il maltrattamento. Come in altri tipi di famiglie disfunzionali, nei sistemi familiari narcisistici si verificano varie forme di abuso con corrispondente negazione dell’abuso. Alcune dinamiche caratteristiche sono: la segretezza, la chiusura verso l’esterno, la sospettosità verso chi non appartiene al “clan”, la minaccia di abbandono, le aspettative irrealistiche, assenza di empatia, l’utilizzo della manipolazione e della violenza psicologica, verbale o fisica, l’invischiamento (anche sessuale), il disimpegno (al contrario), la mancanza di rispetto dei confini e i conflitti perenni con richiesta di “schieramento”. Le famiglie di stampo narcisistico quindi, condividono alcuni aspetti sistemici con le organizzazioni di stampo mafioso nelle quali lo sviluppo sano del bambino è sacrificato in nome della voracità del sistema familiare e di un sistema “morale” implicito che tutti seguono.
Ecco alcune delle dinamiche presenti nelle famiglie di stampo narcisistico e che si presentano sotto forma di “regole implicite” o “MANDATO FAMILIARE”.
- Love is CONDITIONAL: essere accettati dal clan dipende da come ti comporti, “se deludi l’uno o l’altro membro” saranno guai; non devi mai mettere in dubbio la narrativa familiare (la versione di come sono andate determinate cose, la storia familiare che si basa spesso sulla catastrofizzazione o la vittimizzazione di alcuni membri). Nei sistemi familiari narcisistici, l’accettazione è condizionata a questa mimica teatrale, esiste un sistema di valori rigido e chi non vi si attiene viene PUNITO direttamente o indirettamente col silenzio, l’esclusione e/o l’umiliazione. Chi vuole sperimentare la sua soggettività o la sua creatività viene additato come pazzo o dichiarato instabile/pericoloso per il mantenimento dell’equilibrio del sistema.
- Sottomissione: Tutti devono sottomettersi all’autorità del narcisista dominante, non importa quanto sia ignorante, arbitrario, crudele o distruttivo. Spesso il/la narcisista dominante è sostenuto/a dal partner covert passivo, che da un lato si schiera coi figli dall’altro però non mette mai in discussione il re/regina, ponendosi in modo ambiguo e finanche più difficile da comprendere per i figli. Il partner passivo spesso usa i figli come confessori, psicologi, avvocati o amichetti coinvolgendoli nel conflitto e ponendosi come vittima.
- Capro espiatorio: La famiglia narcisista ha bisogno sempre di un capro espiatorio a cui ricondurre qualsiasi evento negativo, attribuire errori e imperfezioni. Il capro espiatorio è la “macchia familiare” che si assume tutte le colpe del clan ed è costretto a sopportare e “supportare” l’ombra della famiglia, (frustrazione, infelicità della famiglia e/o il disprezzo da parte del narcisista dominante (padre/madre/fratello/sorella), così come il disprezzo di sé proiettato del narcisista dominante.
- Sistema basato sull’idolatria della FORZA: La vulnerabilità, la timidezza, la fragilità, gli errori, le sviste le debolezze non sono ammesse. Chi sbaglia subisce un trattamento di umiliazione, si vive sempre in ansia per qualsiasi errore potenziale o che si è fatto. Vige il sistema della FORZA, ma soprattutto dell’ipervigilanza su potenziali torti o sgarri da parte del mondo esterno. Chi cade è stupido, chi è timido è debole, chi è introverso è chiuso e asociale, chi è tenero è sciocco e potenzialmente manipolabile. La vulnerabilità è pericolosa e chi la mostra subisce umiliazione anche per molti anni e soprattutto viene diffamato col resto del clan (zie/nonne etc).
- Con me o contro di me: Chi non si schiera col narcisista dominante si sbaglia, rischia l’esclusione dal clan o la ghettizzazione. Nei sistemi familiari narcisistici, i bambini spesso si sentono costretti a scegliere tra genitori, fratelli e altri membri della famiglia.
- Scarsità di risorse: l’amore non c’è è poco, le risorse affettive scarseggiano, sono tutte rivolte al narcisista dominante e spesso ad un figlio/a preferita (figlio d’oro) che rinuncia alla sua identità per assumere totalmente quella del genitore dominante.
- Poche “lagne”: I membri del clan non possono esprimere i loro sentimenti specialmente se in reazione a torti subiti dal narcisista dominante. Chi si lagna è fragile, stupido ed “eccessivamente richiestivo”. I torti subiti “te li meritavi” (danno sempre ragione agli altri) o passano per “atto educativo necessario per colpa tua”; I sentimenti sono banditi, perché irritano o indispongono il/la narcisista dominante. Chi esprime sentimenti è debole e quindi il narcisista dominante deve aiutarlo o si trova di fronte alla sua scarsità di risorse. In compenso al narcisista dominante tutto è concesso, talvolta in nome di presunti “traumi” infantili, che seppur veri certamente non costituiscono la giustificazione o il lasciapassare per compiere atti di abuso su altre persone (richieste assurde, pretese, istigazione ai sensi di colpa).
- Vincerà il migliore: Nelle famiglie narcisistiche non esiste cooperazione, ma una feroce competizione tra i membri che spesso ne determina lo stallo evolutivo. Dove non c’è cooperazione ci si “accapiglia tra consanguinei” è una guerra tra poveri che funge da lasciapassare per il dominante. Questo sistema determina frustrazione, invidia, conflitti, tradimenti e genera separatismo familiare.
- Le apparenze sono più importanti della sostanza: non importa se tuo marito ti ha umiliata, tu carina sorriderai alla cena dai parenti capito? “prenditi una pastiglia calmante, copriti quegli occhi gonfi non vorrai mica che pensino io sia un mostro”! “vestiti e vedi di comportarti bene sei una lagna insopportabile”!
- La rabbia è l’emozione di base in una famiglia narcisista e tutti devono tollerare, drenare e sopportare la rabbia dei singoli membri, ma in particolare quella del/della narcisista dominante. A volte se il/la narcisista in questione soffre anche di patologie psichiatriche annesse, la rabbia può sfociare in violenza diretta o indiretta.
- La negazione è la difesa di base dei sistemi basati sulla collusione narcisistica. Per sostenere il controllo del narcisista dominante sulla famiglia, c’è la negazione di 1. stupri e abusi sessuali 2. Abusi emotivi o sessuali “covert” (esempio madri che trattano i figli come fidanzati). 2. talenti o qualsiasi forma di soggettività che discosti dal “dettame familiare” 3. il clima del terrore; 3. il maltrattamento del capro espiatorio e/o degli altri membri; 4. Abbandono e assenze.
- Pericolo costante: nei sistemi familiari narcisistici non si è al sicuro, i pericoli sono dappertutto, sia perché questi genitori sono infantili e sottostimano palesi rischi, sia perché sono talmente concentrati su sé stessi da dimenticare letteralmente l’altro, che è invisibile se non nella funzione di strumento. Infine ognuno potrebbe improvvisamente subire scatti di rabbia dovuti a qualche invisibile errore o imperfezione o semplicemente perché il capo ha bisogno di sfogarsi.





Il mio ex marito è proprio così come descritto in questo articolo e purtroppo ha strumentalizzato mio figlio per arrivare a me .
Ogni volta che cerco di parlare con mio figlio e cercare di fargli capire tutto ciò si indispettisce e se ne va , cosa posso fare per aiutarlo? Mi si spezza il cuore a vederlo
Allontanati anche da tuo figlio lavorando sull’enorme dolore che ti crea e sulla rinuncia al dolore stesso. Altrimenti diventerai il capro espiatorio anche di tuo figlio. È durissima, crudele, ma è l’unica speranza di vita e l’unica possibilità che il figlio torni sui suoi passi. Salvati e non sentirti in colpa. Parlo per esperienza.
Io ho mia figlia sposata con la famiglia di lui, soprattutto sua madre che e nonna paterna subdolamente manipolatrice. Mia figlia e mia nipotina sono state inghiottite
Bingo!
Grazie doc per aver pubblicato questo articolo, che tratta nel dettaglio cosa è stata la mia vita nella famiglia di origine. Avevo bisogno di sentirmelo dire per dare un nome a tutte quelle sensazioni di disagio e fuori posto nelle quali mi sono sentita per 26 lunghissimi anni … Negli anni a seguire ho lottato duramente per capire chi ero veramente, per liberarmi dai sensi di colpa, passando attraverso esperienze che mi hanno ulteriormente provata. Ora di anni ne ho 60 e ancora sono alla ricerca della verità. È un lavoro, quello su di sé, che non si esaurisce mai, ma credo sia l’unica strada per fare pace con il passato e vivere il presente con serenità.
Grazie per tutto il lavoro che ci dedica gratuitamente, in lei trovo sempre il tassello mancante per completare il mio puzzle.
Con grande stima e riconoscenza.
Alessandra
grazie a voi:-D
Perfetta come sempre la definizione della Dott.ssa Michelini, soprattutto nel parallelismo che da tra famiglie di stampo narcisistico e le organizzazioni di “stampo mafioso”, personalmente ho sempre ritenuto calzante simile definizione, esperienza provata personalmente nella famiglia del mio ex marito.
Le caratteristiche descritte dalla Dottoressa, sono estremamente veritiere e danno un riscontro impressionante a ciò che ho vissuto nel mio matrimonio.
L’esclusività, la segretezza, l’omertà e L’abdicazione ad una pura “formalità “ sono gli elementi principali che hanno contraddistinto la famiglia del mio ex marito.
Descrizione precisa, puntuale, ed eccezionale della Dott.ssa Michelini, che devo ringraziare sempre per la sua professionalità rara da incontrare.
Valentina
grazie
Bellissimo articolo. Sono un capro espiatorio di 4 fratelli e un genitore narcisista a quanto pare, no perché combacia tutto, ma quando dico tutto è tutto tutto; impressionante.
Ho una madre narcisista/aggressiva e ogni volta che cerco di ribellarmi al sistema tossico della mia famiglia vengo messa in silenzio punitivo e isolamento da mia madre e i miei fratelli .
Due giorni fa mia madre ha avuto un’ esplosione violenta contro mio padre, gli ha fatto del male, lui non ha voluto andare in ospedale per timore che la denunciassero. Il suo vittimismo estremo ha fatto sì che le colpe di tutto ricadessero su mio padre e ovviamente su di me e solo perché oramai che l’ ho smascherata mi rifiuto di cascare alle sue scenate teatrali. Mi sento confusa, sto male, mi hanno “buttata via” e hanno lasciato da solo mio padre coalizzandosi. Allontanarmi da loro è estremamente difficile, mi sento in colpa perché è la mia famiglia, ma sento come la necessità di stare lontana da loro, come posso superare tutto ciò? Sono una madre separata con un figlio disabile, da sola ho ritrovato la serenità, ma ogni volta che faccio un passo avanti nonostante i sacrifici e le difficoltà lei è dietro l’ angolo con i pretesti più assurdi a rovinare tutto. Sono ad un passo dal rogito e non sto riuscendo nemmeno a realizzare la felicità di quanto sono riuscita a fare con le mie forze, ho ansia, mi sento colpevole, ma non so di cosa perché nessuno mi spiega dove ho sbagliato e perché mi hanno isolata.
Grazie dottoressa, mi sono separata da mio marito ormai 12 anni fa, e ho portato con me le mie figlie, sentivo come di doverle metterle in salvo. Tutto ciò che lei scrive l’ho scoperto dopo, e ancora mi stupisco come davvero il comportamento di mio marito sia esattamente come lei scrive!! … Difficile è spiegarlo alke mie figlie.. Ma tant’è.. Io le ho portate in salvo, poi il cammino è lungo e capiranno col tempo. Intanto grazie davvero per i suoi articoli illuminanti.
Monica
Buongiorno. Vorrei sapere come ha fatto ad allontanare le sue figlie per salvare dato che io non ci sono ancora riuscita. Separata ho l’affido condiviso al 50% e lotto ogni giorno per cercare di aiutare mia figlia di 9 anni dal padre narcisista.
Lei vorrebbe stare con me e vederlo di tanto in tanto e non fermarsi a dormire da lui.
La patologia di lui è stata riconosciuta in CTU (voluta fortemente da me per dimostrare la sua patologia) durante la separazione e comunque ha ottenuto l’affido condiviso.
Vedo già i meccanismi di manipolazione che attua su mia figlia. Mi sen5o quasi impotente e devo sempre stare all’erta e rimediare ai danni che fa lui su di lei.
Eppure la manipola è lega a sé con regali e varie.
Mia figlia è stata ignorata da lui per sei anni e mezzo fino a quando ho deciso di separarci dato che non c’è la facevo più e da lì lui è ha cambiato rotta aggrappandosi alla bambina (premetto che mi ha promesso più volte che me la avrebbe portata via e mi sarei pentita di aver voluto separarmi!).
Come fare per farlo uscire dalla vita di mia figlia?
Mi son sentita rispondere che solo i pedofili e gli assassini non possono stare con i figli.
Lui ha anche avuto atteggiamenti “ambigui” sia verbali ma anche di tipo fisico e “non da padre” ai quali ho assistito.
Fatto presente in CTU non son stata creduta anche se ho le prove.
Ho bisogno di fare un percorso per essere aiutata ad uscire dalla tossicità di tutto questo e per poter aiutare anche mia figlia.
Forse la dottoressa potrebbe?!
Grazie.
Nadia
È esattamente quanto accade nella mia “bellissima” e “stupenda”famiglia d’origine da praticamente sempre!
Inutile anche solo parlare del percorso personale e continuo che sto compiendo:sembra che nulla basti!
Neppure essere psicoterapeuti come lo sono io: è una ferita sempre aperta: anche quando un paziente ti parla di situazioni simili, risuona tanto, troppo…
Ma ho deciso di non lasciare spazio all’odio nel mio cuore:ho avuto la fortuna di conoscere una bella persona (il mio compagno) con una famiglia d’origine altrettanto bella!
Mi sto allontanando sempre di più dalla mia famiglia, lasciandomi dietro tante zavorre inutili e pesanti…
Ci vuole tanto coraggio, ma arriva un punto in cui “il punto lo devi mettere tu”!!!
Che continuino pure ad andare sempre in soccorso alla figlia capricciosa di ormai quasi 40 anni, che strumentalizza tutto e tutti a proprio piacimento, figurarsi cosa ne fa dei propri genitori!
Ho smesso già da un pezzo di essere il capro espiatorio, anche se, nel teatrino della vita, si rischia di ricadere in questi “ruoli preimpostati” ogni qualvolta (per forza di cose) ci si deve interfacciare con i membri della propria famiglia.
Ma, certe catene, vanno spezzate con tutte le proprie forze: noi abbiamo la chiave, solo noi!
Sia per aprire, che per chiudere: non ci resta che decidere il da farsi…
grazie
Grazie, descrizione unica su tutto il web, pare che sia stata ad abitare in ogni famiglia , sa di cosa parla e dà un nome alle cose . Volevo sapere da capro espiatorio cosa coinvolge un elemento esterno alla famiglia, mia zia materna, e perché i miei figli sia da mia mamma sia da mia zia sono trattati e visto benissimo. IO ho vissuto l inferno ,in più i miei figli mi criticano perché non voglio contatti con queste pazze. Mi manca un pezzo del puzzle
grazie
Ho 39 anni, vivo in una famiglia narcisista e mi sono allontanato emotivamente da qualche anno ma sul punto di andarmene di casa trovo non soltanto un senso di vuoto e di confusione lacerante ma anche e soprattutto il disorientamento, la paura di ricadere in un gruppo abusante e il senso di impotenza di pensare al futuro. Non riesco a capire come muovermi a livello pratico perché non è facile trovare le persone giuste che possono aiutarti e poi raccontare la tua storia sperando di essere creduto e non trovarsi di fronte reazioni di paura o rifiuto. Come bisogna muoversi per trovare amici che possono aiutarti senza farsi del male? Ha un senso rivolgersi ad eventuali associazioni sul territorio per avere assistenza? Mi sento senza “carburante” ma non voglio incontrare di nuovo degli oppressori. Voglio trovare un lavoro e avere una vita mia ma non voglio essere truffato ancora. Ci sono realtà che possono aiutarti?
Per esperienza ho notato che se ti comporti con il narcisista come fai lui con te si calma (probabilmente ricorderá la sua infanzia) purtroppo è difficile comportarsi come lui per molto tempo.. sono privi di emozioni purtroppo riuscire ogni volta ad esternargliele non è facile è un sistema molto chiuso che non si lascia inflienzare in modo positivo esternamente..
Me ne sono accorta in tempo ( grazie alle CHIARE informazioni su Google, ho preso le distanze, HO SPICCATO IL VOLO VERSO LA LIBERTA’ E MI GODO I MIEI SOLDI PENSANDO ALLA SALUTE. FATELO ANCHE VOI E AL PIU’ PRESTO. IL/LA N. NON HA COSCIENZA DRL BENE E DEL MALE. ROVINARE LA VOSTRA VITA E’ IL SUO PASSATEMPO.